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Cosa succede quando il talento, da aspiranti ballerini e cantanti, arriva in cucina? Così nascono i cooking show, programmi televisivi particolari che danno il via ad una gara tra aspiranti chef o pasticceri. O ancora, reality show ambientati tra i fornelli, con il cuoco one man show che cerca di salvare un ristorante ormai allo sfascio.

La cucina, amatoriale o professionale, è il nuovo ingrediente segreto che tutti cercano e desiderano, quell’elemento di vivacità che ha riportato un’attività così quotidiana al centro dell’intrattenimento televisivo, dopo anni di reality show decisamente meno appaganti dal punto vista culturale. Un successo mondiale, che non è poi così inspiegabile.

Pensiamo al caso italiano: la sola puntata finale della scorsa edizione di Masterchef, nonostante la soffiata di Striscia La Notizia su chi fosse il vincitore due sere prima della messa in onda, ha fatto guadagnare a Sky Uno circa un milione e 460 mila spettatori, con uno share del 4,87%. Segno che non è tanto il risultato a interessare, quanto i cambiamenti fatti e le conquiste ottenute durante il lungo percorso di gara. Programmi come Cucine da incubo, il cui capostipite è il cuoco scozzese Gordon Ramsay, rappresentano l’altro lato della medesima medaglia.

Cucinare è un’arte, si sa: saper abbinare sapori e forme, profumi e colori, non è un compito per tutti. Eppure tutti sognano con un mestolo in mano, partendo dalle umili mura della propria casa fino ad arrivare alla gestione di un ristorante, anche se questo comporta sacrifici e strada in salita. I programmi di cucina piacciono perché sono un’allegoria della vita: tutti i concorrenti, che siano essi aspiranti cuochi o pasticceri, desiderano il successo dato dalle loro creazioni.

E anche se spesso le cucine sono in difficoltà e c’è bisogno di un aiuto extra, o se è arrivato il proprio turno di eliminazione dal programma, il pubblico sa che il lieto fine c’è sempre. Il ristorante rinascerà brillante e apprezzato come un tempo, grazie alla rinnovata passione dei titolari; e anche se il percorso a Bake Off è concluso, il concorrente si porta dietro un pesante bagaglio di nuove conoscenze ed esperienze, che lo hanno aiutato a tracciare il proprio sentiero e inseguire i propri sogni.

Come dice il critico Ego, personaggio del film d’animazione Ratatouille, “Non tutti possono diventare dei grandi artisti, ma un grande artista può celarsi in chiunque“. Se avete perso la vostra strada, perciò, in cucina c’è sicuramente un posto (momentaneo o no) per voi.

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