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Muore a soli 24 anni in California, in un incidente stradale sulla statale 46, l’attore statunitense James Dean. Icona ribelle, raggiunge il successo nel 1955 con il suo primo ruolo da protagonista, ne La valle dell’Eden.

L’importanza di Dean come icona culturale si riassume perfettamente nel titolo del suo film più celebre: Gioventù bruciata, in inglese Rebel Without a Cause, letteralmente “ribelle senza una causa”, anche se la sua popolarità affonda le sue radici nella pellicola del 1956 diretto da George Stevens, Il gigante, l’ultimo film in cui comparve Dean come protagonista.

Una carriera brevissima ma intensa, costellata di successi e riconoscimenti (postumi) che lo hanno inserito di diritto tra le icone del cinema hollywoodiano.

Affascinante, anticonformista, capriccioso ragazzo in jeans, tra le tante passioni, James Dean amava le Porsche e la velocità. Quando corro – dice – è l’unico momento in cui mi sento completamente me stesso.

Tutto questo trova fine nel settembre del 1955, l’anno della sua consacrazione con “Gioventù bruciata” e “Il gigante” dopo il trionfo nel ’54 della “Valle dell’Eden“, quando l’attore statunitense comperò una nuova Porsche spyder, la 550, un bolide da trecento chilometri all’ora. Era appena stato lasciato da Ursula Andress, con cui ebbe un flirt molto chiacchierato, ma James non si dava per vinto (neanche con le donne). Aveva infatti conosciuto Leslie Caron e con lei trascorse gli ultimi giorni della sua vita.

Blog di Cultura oggi lo ricorda così.

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