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Alessandro Magno. Era questo il sogno di un giovanissimo Henry Cavill, attore che si avvicinava con entusiasmo, stupore e una punta di ambizione al mondo del cinema. Interpretare il condottiero macedone sarebbe stato l’apice di una carriera in costante crescendo: Henry dovrà però accontentare di impersonare sul grande schermo una’altra figura, a modo suo, storica: Superman. Nello stesso anno, il 2013, la rivista Glamour lo incorona uomo più sexy del mondo: niente male comunque per un bimbo grassottello che a scuola era perseguitato dai bulli.

Henry William Dalgliesh Cavill nasce il 5 marzo 1983 a Jersey, una delle Channel Islands. Il fratello maggiore, Niki Richard, diventa un componente della Marina Reale: la carriera militare sarebbe stata nel destino dello stesso Henry, non ci fosse stato di mezzo il sogno di diventare attore. Il patriottismo scorre nelle sue vene.

Credits: Patrick Giardino per 'Man's Health'
Credits: Patrick Giardino per ‘Man’s Health’

Così come scorre nelle vene il sangue da predestinato, pur con quei tratti non esattamente peculiari e la predilezione per i ruoli storici: nel 2002, dopo aver perso molto peso, esordisce in Montecristo (Kevin Reynolds), nella parte di Albert Mondego. Che fosse un predestinato, lo aveva involontariamente sancito due anni prima Russell Crowe, quando incrociò il 17enne Henry Cavill sul set di Rapimento e riscatto: Crowe era protagonista del film, Henry una semplice comparsa, estasiata di poter lavorare a stretto contatto con l’attore preferito, interprete del proprio film preferito, Il Gladiatore. Un’occasione troppo ghiotta per Cavill, che non poté esimersi dal chiedere consigli all’idolo Russell su come diventare una star del cinema. Crowe, in quel momento l’attore più in voga del mondo, gli risponde due giorni dopo facendogli recapitare un pacco, con una copia autografata de Il Gladiatore, accompagnata da un biglietto: “Caro Henry, ogni grande viaggio inizia con un passo“. Tredici anni dopo, i due si ritroveranno a lavorare insieme, come padre e figlio, in Man of Steel.

Un’altra che ci aveva visto lungo a proposito di Henry era stata Stephanie Mayer, autrice di Twilight: per il personaggio di Edward Cullen, la Mayer si basò quasi totalmente su Henry Cavill. E quando il primo episodio di Twilight la stessa scrittrice implorò Henry di accettare il ruolo di Cullen, poi andato a Robert Pattinson, con risultati – lo dirà la storia – più che buoni. C’era già stato un precedente: sempre a Pattinson, Cavill aveva ceduto il ruolo di Cedric Diggory in Harry Potter e il calice di fuoco.

Il suo uomo d’acciaio non piacque poi proprio a tutti, ma il responso della critica fu perlopiù positivo. Nel preparare la sua versione di Superman, Henry Cavill evitò di proposito di guadare i precedenti film su Clark Kent (come quelli interpretati da Christopher Reeve), utilizzando solamente i fumetti per costruire la propria versione.

Adesso, con Batman v Superman: Dawn of Justice, vengono nel contempo sia la parte più complicata, sia la grande occasione: riuscirà il predestinato a consacrarsi?

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