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A vent’anni dal lancio in Italia, un interessante retroscena su Grande Fratello viene rivelato.

Il reality, ai tempi era un prodotto incredibile, mai visto prima e totalmente fuori dagli schemi.

L’idea di osservare persone comuni all’interno della casa del Grande Fratello dette inizio a fiction, fantascienza e distopie che prevedevano reality violenti e prodotti di ogni genere.

Nel momento in cui Cristina Plevani, Pietro Taricone e gli altri concorrenti entrarono nella casa, non sapevano che sarebbero diventati delle icone, dando vita a un programma capace di andare avanti per vent’anni.

Proprio a distanza di tutto questo tempo arrivano delle rivelazioni.

Una di queste viene da Leonardo Pasquinelli, all’epoca capo dell’intrattenimento Mediaset.

“Quando è arrivato il Grande Fratello ci fu una grande discussione – racconta -, in azienda c’era chi sosteneva che fosse un programma ai confini della moralità e spingeva per trasmetterlo in seconda serata su Italia1″.

Anche la scelta di Daria Bignardi come prima conduttrice non fu dettata dal caso.

“Fu essenziale per mitigare l’impatto critico in un Paese cattolico come il nostro”.

Nella sua prima edizione, il Grande Fratello registrò il 60% di share.

Un trionfo da 16 milioni di telespettatori.

“Il GF ha introdotto formule che ora sono consuete ma che non erano mai state applicate prima di allora: il concetto di eliminazione non esisteva, nei contest c’era solo il vincitore, non l’eliminato. Anche le nomination erano una novità”.

Ai tempi, la vincitrice della prima edizione di GF fu Cristina Plevani, che adesso ricorda la trasmissione con una grande nostalgia.

“Io non ero pronta, ero molto ingenua, venivo da un piccolo paese: sono stata sei mesi senza avere un’agenzia di comunicazione, ho perso molti contratti e possibilità”.

“Ero bruttina non ero brava a valorizzarmi, ero noiosa e patetica, insomma, una sfigata. Una così oggi mi darebbe i nervi, non mi sarei mai televotata. Penso che mi scelsero dal momento che avevo perso da poco i genitori, la ragazza sensibile orfana”.

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