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Ghali è molto legato a sua mamma e lo ha sempre di mostrato.

Questa volta rende partecipi i fan di uno scambio di messaggi relativo al nuovo album dove la invita a lasciare il lavoro per supportarlo.

Ecco che la mamma gli scrive:

“Ghali mi hanno chiamato per il mio lavoro che faccio?”

“Ma che domanda è? No mamma. Basta quel lavoro. Digli ciao è stato bello e ringraziali. Tra poco esce il nuovo disco e ho bisogno di te vicino a me”, risponde Ghali.

“Ok ommi, tranquillo e concentrati”.

Ed ecco che il rapporto tra i due emerge con forza.

Ghali non si vergogna di mostrare il suo lato più sensibile, l’artista infatti non ha mai voluto fare il duro o spacciarsi per criminale come fanno molti trapper per creare un personaggio.

Ghali è un musicista, con la sua sensibilità e i suoi valori.

Ci sono poche ragioni per dividere le cose, forse nessuna, ma a volte bisogna guardare alle differenze per capire l’unità del tutto. Turbococco e Hasta La Vista sono le mie prime due differenze, servite una sulla produzione di Takagi&Ketra e l’altra sulla produzione di Avedon. Turbococco è il mio modo indefinito di essere alle prese con appuntamenti, famiglia, lavoro, musica e il mio cocco (la testa) va a mille (turbo); mentre Hasta La Vista è la distensione club di tutto il processo, è il momento in cui posso essere il ragazzo di Baggio.

Eccolo che racconta il suo nuovo disco ormai imminente.

L’artista milanese si prepara a tornare sulle scene e non possiamo fare altro che attendere con curiosità quello che potrebbe rivelarsi un disco davvero interessante della nuova musica italiana, lontana dai vecchi stilemi che tenta di riavvicinarsi, per vie traverse ai grandi capolavori del passato.

Staremo a vedere se Ghali sarà in grado di fare di nuovo centro.

 

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