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I Modà escono dal dimenticatoio con il nuovo album, “Testa o croce”.

“Testa o croce? L’album lo abbiamo chiamato così perché era finito il tempo di tirare le monetine, per capire come andare avanti e riprendere la strada che avevamo iniziato a percorrere nei primi anni della nostra carriera. Quella dove… le cose si fanno sempre col cuore. Seguendo l’istinto”.

Parla così Kekko Silvestre lasciando trasparire una crisi tipa della band di questo genere.

Esaurita la carica commerciale dei primi dischi, rimane spesso soltanto il vuoto da colmare con nuovi album per riaccendere la fiamma del passato e risvegliare i fan dal torpore.

“Sono stati sette anni – dal 2009 al 2016 – in cui sono successe le cose che solitamente dovrebbero accadere in 70 anni. E ci hanno un po’ ‘spompato’. Avevamo bisogno di tornare alla vita ‘normale’”, continua Kekko spiegando di aver passato un periodo complesso dove non c’è stato troppo spazio per pensare ai dischi.

“Io avevo bisogno di tornare ad essere un cantautore per passione, non per professione. Perché cominciavo a sentire la fatica e la paura di non riuscire più a scrivere canzoni. Ero dentro a un vortice, nuotavo, ero sempre pieno di cose da fare e mi dovevo mettere a tavolino per scrivere. Invece avevo bisogno di tornare alla vita normale. Perché per scrivere le canzoni avevo bisogno di vivere. E quindi ho iniziato a fare le cose, che, per quanto possano sembrare monotone, a me piacciono tanto. Come apparecchiare la tavola alle sette e un quarto, cenare alle sette e trenta con mia moglie e mia figlia. O guardare la tv, andare il venerdì sera in osteria a mangiare, seguire la partita della mia squadra del cuore. E andare a fare la spesa con la mia famiglia… Quelle cose normali che ti portano a vivere, a ricaricarti di melodie e storie da raccontare”.

Un ritorno alla vita per impregnarsi di nuovo di cose da dire e da raccontare.

Il risultato è un nuovo album, più sentito e appassionato che vede i Modà cantare quello che davvero vogliono.

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