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Fonte: www.mauriziopetracca.it

Certamente vi sarà capitato nell’ultima settimana di assistere in Tv allo spot pubblicitario lanciato da Trenitalia in cui viene presentato il primo Frecciarossa 1000, un nuovo treno ad altissima velocità, che può raggiungere 400km/h (2h e 55 minuti Roma-Milano) con un basso impatto ambientale (28 microgrammi di CO2 per passeggero chilometro) e con una connessione wifi che funziona davvero. E fin qui va tutto bene, anzi benissimo. Quello che invece ha decisamente fatto storcere il naso ai milioni di telespettatori riguarda tutt’altro che il promettente servizio super tecnologico promosso da Trenitalia.

Stiamo parlando dello script a dir poco banale partorito dalla mente di Pupi Avati, già regista di un docufilm sui 100 anni delle FS andato in onda su RaiUno a fine maggio. Questa volta però sembra che il risultato non sia stato per nulla soddisfacente, soprattutto quando ci si ritrova ad avere a che fare con un pubblico esigente e ormai abituato alla creatività dell’intrattenimento televisivo. Nulla togliere alla perfetta interpretazione del piccolo protagonista dello spot, ma assistere alla scena finale dello pubblicità è stato come teletrasportarsi in un cinema di periferia dove si è quasi costretti ad abbandonarsi alla visione di un film di second’ordine.
Il tutto è racchiuso nelle semplici battute intercorse tra il macchinista del “treno del futuro” e il piccolo ragazzino che, tra incredulità e meraviglia, improvvisamente esclama con voce concitata “No, non voglio scendere più“.

Ecco di seguito il video dello spot.

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