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Ritorna “Ciao Darwin” lo storico programma condotto da Paolo Bonolis. Molti saranno entusiasti, ma sono già scoppiate le prime polemiche.

La produzione del programma ha infatti lanciato un AAA CERCASI molto particolare: “Ciao Darwin” cerca uomini e donne contrarie all’integrazione degli stranieri in Italia e/o contro i diritti delle unioni gay.

Monica Cerutti, assessore all’Immigrazione e alle Pari opportunità della Regione Piemonte, indignata, in un comunicato ufficiale ha risposto a tono alla trasmissione televisiva di Mediaset che “a Torino ha cercato razzisti e omofobi per sottoporli a un casting” con l’obiettivo di individuare due nuovi gruppi che possano prendere parte alla nuova edizione del programma che, come tutti sapranno, si basa su “contrapposizioni” tra due gruppi opposti, per vedere quale dei due meriti di tramandare il proprio “carattere” alle generazioni future.

Si tratta di un vero e proprio schiaffo al rispetto delle persone e dei diritti di tutti e tutte. È inaccettabile che in un momento come questo, durante il quale l’odio nei confronti del diverso è sempre maggiore, ci siano programmi televisivi che vogliono alimentare xenofobia e omofobia. I media devono assumersi la responsabilità che hanno sulle spalle. Ci sono milioni di persone che purtroppo affidano la propria informazione e formazione esclusivamente alla televisione ed è impensabile che questa parli loro attraverso stereotipi, populismi e strumentalizzazioni“.

La Regione Piemonte – continua l’assessore – si sta impegnando per approvare una legge contro ogni forma di discriminazione: lunedì prossimo durante la seduta della I Commissione del Consiglio regionale cominceremo a discutere gli emendamenti che sono stati presentati. Ho deciso di chiedere che il caso del casting omofobo e razzista a Torino, tenuto dalla trasmissione Ciao Darwin, venga segnalato all’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Le istituzioni non possono continuare a predicare nel deserto“.

Certo non si può dire sia stata una grande idea proporre un casting per omofobi e razzisti, se non per una ponderata scelta di pubblicità (perché, si sa, il come non è importante quanto il fatto che se ne parli) ma forse una reazione del genere risulta un tantino esagerata, al punto che il segretario del Pd piemontese, e capogruppo nel Consiglio regionale, Davide Gariglio ha ritenuto opportuno placare i bollenti spiriti smorzando la polemica: “Personalmente trovo un casting per razzisti e omofobi di cattivo gusto e inopportuno, però non credo debba essere la politica a ricoprire il ruolo del censore sui contenuti di una trasmissione televisiva. Condivido il merito sollevato dall’assessora e mi preoccupa una simile deriva della proposta televisiva, ma lascerei il tema al livello culturale e non lo inserirei tra quelli della politica, che tra l’altro di problemi ne ha già parecchi“.

Come risponderà Mediaset? Per ora si è rifugiata nei meandri di un confortante no comment. D’altra parte le accoppiate trash non sono mai mancate nel programma (basti ricordare gli scontri Vergini VS Esperte e Etero VS Omosessuali), quindi è probabile che riesca a spuntarla anche stavolta. L’attitudine al voyeurismo e al morboso del popolo italico potrebbe premiarla con un cospicuo ritorno di pubblico.

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