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“I have a dream”, diceva un ostinato Martin Luther King davanti al Lincoln Memorial di Washington. Beh, con uguale ostinazione Michael Douglas rivisitò lo slogan del lontano 1963, trasformandolo in “I have a cancer” durante uno show nell’agosto 2010, annunciando di aver cominciato un ciclo di terapie contro il tumore alla gola. Una terapia che costò oltre sei mesi e sedici chili, eppure oggi il celebre attore statunitense festeggia il settantesimo anno d’età, conficcato nella vita come un chiodo. Una vita che a ben guardare sembrerebbe una sintesi di mille altre vite, tutte diverse, sempre spinte al massimo.

Nato nel New Jersey e laureatosi alla University of California in drammaturgia, si trasferì a New York per cimentarsi anima e corpo nella recitazione, diventando non solo attore acclamato ma anche produttore cinematografico.

Ripercorriamo cinque dei suoi film più noti:

Wall Street (1987)
Due yuppies laureati nelle business schools più prestigiose del mondo, speculano in borsa con lo scopo di guadagnare molto in breve tempo. Bud Fox è un brillante ed anonimo broker desideroso di far carriera, ma la sua vita seguirà il corso dei movimenti borsistici: picchi altissimi seguiti da rovinose cadute. ll film è una critica agli eccessi speculativi del capitalismo e mostra come l’avidità possa condurre rapidamente dal successo al disfacimento.

La Guerra dei Roses (1989)
Oliver e Barbara, lei ginnasta e lui giovane avvocato, divorziano dopo anni di convivenza. Si apre così una contesa per il tetto coniugale, li costringe a continuare a convivere ancora perchè dei due vuole lasciare la casa all’altro. Raccontata dall’avvocato della coppia, la storia è improntata sull’odio e il possesso che prendono il sopravvento su un amore naufragato.

Basic Instinct (1992)
San Francisco.Un poliziotto è morbosamente attratto da una scrittrice (Sharon Stone) sospettata dell’omicidio di un ex musicista rock, Johnny Boz, commesso durante un amplesso. Thriller erotico sotto forma di giallo è al numero 210 nella classifica dei maggiori profitti nella storia del cinema. Celebre scena dell’interrogatorio in cui la Stone accavalla le gambe rivelando l’assenza di biancheria intima.

Un giorno di ordinaria follia (1993)
Losa Angeles. William “Bill” Foster, uomo che ha perso moglie e lavoro, resta bloccato con l’auto in un ingorgo e, scolvolto dal caldo torrido, decide di scendere dal veicolo, chiudendolo e tornandosene a casa a piedi. Ma il viaggio verso casa si trasforma in una passeggiata di quaranta chilometri e una lunga serie di vicende, che trovano riscontro parallelo col detective della LAPD Martin Prendergast, un poliziotto al suo ultimo giorno di servizio. Umoristico, incentrato sull’assurdità della vita metropolitana, il film si chiude felicemente con un Bill che torna alla sua vita “ordinaria”.

The Game – Nessuna regola (1997)
Nicholas Van Orton è un ricco e potente consulente finanziario, divorziato e ossessionato dal ricordo del padre morto suicida. A San Francisco, riceve in regalo dal fratello, in occasione del suo 48° compleanno, la tessera d’iscrizione a un club che organizza giochi per animare esistenze noiose e monotone. Si iscrive quindi al chiamato Consumer Recreation Services, ma comincia a vivere un incubo…

Michael Douglas è stato attivo anche sotto il profilo umanitario umanitario: nel 1998 il Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan l’ha nominato “messaggero di pace“, inoltre la Michael Douglas Foundation, organizzazione no-profit, opera con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul disarmo nucleare, la pace fra i popoli, la tutela dei diritti umani e la salvaguardia dell’ecosistema.

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