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spread cottarelli

Alcuni la considerano una subdola arma dei grandi poteri finanziari per decidere il buono e il cattivo tempo in politica, per altri è un semplice dato analitico, comunque sia, lo spread è un elemento in grado di dare un gran pensare e di danneggiare notevolmente uno stato come l’Italia, specialmente di fronte al grande debito pubblico della nazione.

Rispondiamo però a una semplice domanda:

Che cos’è lo spread?

Una risposta esauriente necessiterebbe troppo spazio e complessità daremo quindi una spiegazione più concisa che faccia comunque chiarezza su questo spauracchio delle finanze mondiali.

Uno stato, ha bisogno di denaro per rispondere al proprio fabbisogno. Quando il denaro posseduto non basta si ricorre a una sorta di prestito. Questo procedimento si manifesta con l’emissione di obbligazioni, che una volta acquistate, garantiscono allo stato il denaro e all’acquirente una percentuale di interesse con scadenza trimestrale, semestrale annuale, decennale ecc. ecc.

Nel nostro caso i Buoni del Tesoro diventano il cuore della tematica spread.

Lo stato infatti, necessitando continuamente aiuti esterni, contrae debito che, in un modo o nell’altro dovrà poi rimborsare con tanto di interessi.

Lo spread di cui parliamo, è di fatto il valore determinato dalla distanza dei buoni del tesoro italiani da quelli tedeschi. Un indice dettato dal valore e dal tasso di interesse promesso dai titoli di stato di un paese.

Il problema di questo tipo di politica e la motivazione che spingerebbe le politiche proposte in precedenza da Cottarelli, è la totale volatilità dello spread. Non è da escludere infatti che gruppi di investitori possano muoverlo a piacimento speculando quindi sui mercati. Nello stesso modo, le semplici decisioni e fluttuazioni del mercato, possono generare variazioni inaspettate trasformando l’intero sistema in un gioco d’azzardo.

L’attuale crescita dello spread, determina costi maggiori per il nostro paese, dato che i titoli italiani diventano più rischiosi e meno appetibili. La crescita è dovuta alle incertezze e alle preoccupazioni del mercato nei confronti di un paese in bilico che tarda a proporre un governo coeso e in grado di garantire politiche economiche soddisfacenti.

 

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