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credits photo: movieplayer

Il nuovo film di Rolando Ravello, “Ti ricordi di me?” che ha come protagonisti la sempreverde coppia Edoardo Leo e Ambra Angiolini, racconta una storia d’amore molto particolare, ma al contempo universalmente condivisibile. Uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo 3 Aprile distribuito in 300 copie.

Lui, Roberto (Edoardo Leo) cleptomane che cerca di compensare mancanze affettive con oggetti rubati qui e lì, lei Bea (Ambra Angiolini) narcolettica con forti amnesie frutto di uno shock subito da bambina, si incontrano sulla soglia di una psicanalista – interpretata magistralmente da Pia Engleberth – dove vanno per cercare di aiutarsi con i loro problemi che li rendono per molti aspetti emarginati dalla società.

I due affronteranno le difficoltà derivanti dalle loro problematiche in una storia che è al confine tra realtà e favola, anzi potremmo dire una favola ambientata nella realtà. Proprio come quelle favole realistiche che Roberto scrive per insegnare ai bambini la cruda realtà di ciò che li aspetta una volta cresciuti.

Un finale forte quello di “Ti ricordi di me?”, aperto alle possibilità, fortemente voluto da Paolo Genovese che è cosceneggiatore insieme na Ravello ed Edoardo Leo. Nonostante sia stata fortemente svincolato dallo spettacolo teatrale con soggetto di Massimiliano Bruno, che Edoardo e Ambra hanno portato in giro per i teatri italiani negli ultimi due anni, in parte l’influenza della recitazione teatrale è forte, nei toni, nelle espressioni e nell’ampiezza dei movimenti e dei gesti.

Si percepisce chiaramente la natura principalmente teatrale del film sebbene sia stato adattato alla perfezione, con belle scenografie e inquadrature molto ricercate. A teatro erano solo i due attori con una scenografia assolutamente minimalista costituita solo da due sedie.

Lo spessore dei personaggi è evidente, gli attori convincono così come la regia. Tutti questi elementi rendono “Ti ricordi di me?” un film da leggere con diverse chiavi di lettura, adatto sia ai bambini che agli adulti, per far recuperare il senso dell’Amore, quello vero che supera tutti gli ostacoli, anche quelli l’uomo ha sviluppato nel suo sè psicologico.

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