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Sembra che il mondo dello spettacolo non abbia più riserve per noi. L’ultima, che oramai sta spopolando da giorni sul web, e presentata dal noto talent di Rai 2, ha conquistato tutti con la sua voce e la carica energetica mostrata sul palco di The Voice 2014. Stiamo parlando del fenomeno Cristina ( all’epoca Scuccia), la suora scelta dallo “zio” J-Ax ( come lui stesso si è scherzosamente definito dopo averla adescata durante la Blind Audition ), esibitasi con un brano di Alicia Keys, No One.

Una vera e propria scoperta quella di Suor Cristina, che ha suscitato non poca curiosità e ammirazione anche tra il pubblico più vicino a lei. Si perché anche Suor Anna, della chiesa di San Massimiliano Kolbe a Cagliari, dice di esserne rimasta affascinata.

Dopo un passato vissuto per lo più nelle discoteche facendo la cubista, oggi Suor Anna ( al secolo Anna Nobili) chiamata dalla voce del Signore, continua a muoversi al ritmo di musica con il progetto della “Holy dance“, scuola di danza cristiana, facendosi ispirare dalla nascente star di The Voice.

Non la conosco di persona – spiega all’ANSA suor Anna nella pausa di un incontro con i ragazzi dell’oratorio Di San Massimiliano Kolbe – ma ho visto la trasmissione: lei mi è piaciuta molto. A parte la voce, si percepisce che ha una marcia in più. E cioè Gesù“.

Qualcuno parla male di queste cose, anche di me – racconta suor Anna – c’è chi pensa che dovremmo stare in sagrestia. E invece l’ha detto anche il Papa di stare in frontiera“. Facendo molta attenzione. “Siamo in un mondo mediatico – continua – in cui ogni parola viene fraintesa. I tranelli sono sempre in agguato. Il rischio è quello di diventare o essere percepiti come fenomeno da baraccone. Io stessa spesso ho rifiutato tante interviste. A questo pericolo si risponde, ma questo vale per un artista o per chi si impegna nel suo lavoro quotidiano, facendo i passi giusti“.

Certamente il messaggio non può che trovare l’appoggio di molti che, come lei, amano agire direttamente per diffondere la parola di Dio. Ma è anche vero che bisogna prenderlo con le pinze. Mai dimenticarsi di quella linea sottile che sta tra il voler “scendere in campo” e il voler “salire su un palcoscenico”. Inevitabili, nel secondo caso, sarebbero i giudizi che potrebbero vederle oggetto di critiche, tenendo conto comunque delle loro scelte di vita.

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