CONDIVIDI

L’olocausto e le persecuzioni del nazismo sono stati raccontati in molti modi nel corso della storia, specie in quella cinematografica. “Storia di una ladra di libri” diventerà un classico come “Schindler list” e “Il pianista”. La regia è di Brian Percival, diventato famoso grazie alla serie britannica Downton Abbey, mentre la sceneggiatura, tratta dal bestseller “La bambina che salvava i libri” di Markus Zusak del 2005 che ha venduto 8 milioni di copie del mondo, è firmata da Michael Petroni (Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero). La colonna sonora, molto bella, ha avuto la nomination ai BAFTA, ai Golden Globes e agli Oscar ed è firmata da John Williams. Incantevole e emotiva la piccola Sophie Nélisse, sempre perfetti come nella maggior parte delle loro interpretazioni Geoffrey Rush e Emily Watson.

Storia di una ladra di libri, un gioiello di bellissima tristezza

Liesel Meminger (Sophie Nelisse) viene data in affidamento dalla madre a una coppia di tedeschi poiché è una comunista e deve scappare dalla persecuzione nazista. I suoi nuovi genitori sembrano uno l’opposto dell’altro: Hans Hubermann (Geoffrey Rush) è un uomo dolce e gentile che cerca di fare del suo meglio per amare la propria nuova figlia mentre la moglie Rosa (Emily Watson) sembra sempre rigida verso la famiglia. Liesel cerca di sfuggire all’orrore che la circonda attraverso il sentimento per Rudy (Ben Schnetzer), un bambino dai capelli bianchi che cercava di essere come Jesse Owens. A sconvolgere ancora di più la loro vita arriva un ragazzo ebreo di nome Max (Nico Liersch) in cerca di protezione, che aprirà gli occhi a Liesel sulla brutalità del mondo. L’unica fonte di conforto per la giovane bambina è la biblioteca di una casa da dove “prende in prestito” i libri per imparare le parole e affrontare il mondo.

Storia di una ladra di libri, un gioiello di bellissima tristezza

Ennesima riproposizione delle tragiche vicende della persecuzione nazista, questa volta viste con gli occhi di una bambina. Originale il romanzo di Marcus Zusak perché contrappone alla brutalità delle armi e dei bombardamenti portati dalla guerra l’uso delle parole. I libri sono l’unica salvezza di Liesel dal dolore che la circonda. Splendide alcune scene come quelle nel lago dove i bambini urlano il loro odio verso Hitler o come quando Liesel raccoglie un libro dalla pila bruciata come a simboleggiare la sua voglia di vivere e non arrendersi. La copertina di questo film è sicuramente il rapporto tra Liesel e Rudy e la figura paterna di un sontuoso Geoffrey Rush. L’amicizia con Max invece rappresenta quel desiderio di umanità che è covato in Liesel sin dall’inizio della storia.

Storia di una ladra di libri è sicuramente un film da vedere non tanto per il tema che tratta, ma per il modo in cui questo ci viene proposto. La sua uscita in italia era attesa da diverso tempo e finalmente lo troveremo nelle sale a partire dal 27 marzo.

Valutazione: 8

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

20 − sedici =