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Ieri durante la seconda puntata di Open Space (su Italia 1) è stato affrontato il tema “vaccini” e, senza troppa meraviglia, si è alzato un polverone.

Molte le polemiche, soprattutto sul modo in cui la Toffa ha affrontato l’argomento, considerato da molti troppo ironico e carico di faziosità.

La prima ospite è Alice Pignatti, mamma di una bambina di 5 mesi colpita da pertosse, contagiata da qualcuno che a suo tempo non era stato vaccinato. La donna, spinta dalla paura di perdere la figlia, ha lanciato online una petizione pro-vaccinazioni per difendere dal rischio della malattia anche i figli degli altri. “Circola troppa disinformazione in rete, abbiamo pensato di chiedere al ministro l’obbligatorietà delle vaccinazioni una volta che si entra in una comunità scolastica”.

Ricordiamo infatti che in Italia le vaccinazioni pediatriche sono obbligatorie, ma nonostante questo si sta registrando un preoccupante calo che in alcune aree arriva al 25% (soprattutto per i vaccini contro rosolia e morbillo). Il fenomeno è dovuto ad agguerrite campagne di disinformazione, dicerie e bufale che si basano soprattutto sulla presunta correlazione fra vaccinazioni e autismo.

Open Space, la cui puntata di ieri sera è visibile a questo link, vuole soffermare l’attenzione del pubblico proprio su questi dati e lascia quindi spazio a un’intervista telefonica al ministro della salute Beatrice Lorenzin, che spiega come il governo stia lavorando all’applicazione di un nuovo piano nazionale dei vaccini e come non sia assolutamente vero che vaccini come quello per il morbillo possano portare all’autismo: “è un falso mito creato dallo studio di un medico radiato dall’albo negli anni ’60. I vaccini sono sicuri, sono testati”.

Si passa poi a sentire l’altra campana: Red Ronnie afferma “dobbiamo vincere da soli contro le malattie, alzando le difese immunitarie” e per farlo bisogna partire dall’alimentazione (il conduttore-dj è un fiero vegano) e utilizzare rimedi naturali e oli essenziali. Un intervento diametralmente opposto a quello del ministro e che crea un po’ di confusione.

Dulcis in fundo, finalmente, arriva l’intervento degli esperti: la Professoressa Susanna Esposito, che difende le ragioni delle vaccinazioni pediatriche, e il Professor Stefano Montanari, esponente del partito anti-vaccinista.
Montanari grida al complotto: “abbiamo analizzato 28 vaccini e in 27 abbiamo trovato la presenza di polveri inquinanti solide. Ho portato tutte le carte ai Nas, che hanno insabbiato tutto”.

La Esposito risponde prontamente sostenendo che quello studio non è stato pubblicato perché non convalidato dalla comunità scientifica. E per quanto riguarda il legame fra vaccini e autismo? La professoressa liquida la questione con poche parole, ribadendo il concetto già espresso dalla Lorenzin: “è un passaparola fra mamme senza basi scientifiche”. Il professore, dopo essersi offeso per non essere stato subito interpellato, risponde “Non lo so, ma non lo sa nemmeno la professoressa, non sa di cosa si parla. Lavoro da prima che lei nascesse“. Un vero gentlemen, insomma.

L’intento della Toffa sembra quindi quello di mostrare le spaccature all’interno della comunità scientifica, quando invece Montanari e affini rappresentano una componente assai minoritaria che per di più agisce fuori dai principi della ricerca scientifica. Ma d’altra parte questo vuole la gente, assistere a uno spettacolo delle parti, e quindi un tema tanto importante viene ridotto a una ridicola questione di tifoseria, senza peraltro mai entrare davvero nel merito della questione e spiegare perché le madri decidano di vaccinare o non vaccinare i propri figli.

A dimostrazione di quanto affermato basta assistere alla battaglia scatenatasi sui social del programma: circa 2000 commenti sulla pagina Facebook, molti a favore della linea anti-vaccinista e molti altri adirati contro l’atteggiamento “ridicolizzante” della Toffa.

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