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Stasera alle 21,15 su Rai Movie sarebbe cosa buona non perdersi “In & Out“, brillante commedia di Frank Oz che con leggerezza e simpatia dà il suo contribuito allo sdoganamento dell’omosessualità presso il grande pubblico.

Curiosità: la trama prende spunto dal discorso con il quale Tom Hanks dedicò l’oscar (ricevuto per “Philadelphia“) al suo ex professore Rawley Farnsworth e all’ex compagno di scuola John Gikerson, definendoli “due dei gay migliori d’America”. Infatti il protagonista del film è Howard Brackett (Kevin Kline), rispettato professore di letteratura inglese, che durante la cerimonia degli Oscar viene ringraziato e insieme tacciato di omosessualità dal suo ex allievo e attuale sex symbol Cameron Drake (Matt Dillon). Tutti rimangono scioccati, soprattutto la promessa sposa di Howard (Joan Cusack) e lo stesso professore che, sconvolto, inizialmente cerca di ribadire in tutti i modi la sua eterosessualità, ma che presto si rende conto della “lungimiranza” dell’attore e illuminato dal coming out forzato non proverà più a reprimere la sua sessualità.

La tematica gay è sicuramente calcata ma la vera essenza della pellicola è la volontà di divertire, unendo stilemi classici a un tocco moderno. Giocando con gli stereotipi e con situazioni al limite del surreale, il regista dà vita a scene memorabili (come il balletto scatenato di Howard sulle note di I will survive, nel video sottostante) in un film capace di strappare più di un semplice sorriso e di far riflettere senza troppe preoccupazioni.

Ma godendoci la sua spassosa interpretazione in “In & Out” sorge spontanea una domanda: che fine ha fatto Kevin Kline?

L’attore (che non va assolutamente confuso con il quasi omonimo stilista) nasce nel 1947 in Missouri e inizia la sua carriera nel 1970 a teatro e poco dopo in televisione. Debutta al cinema nel 1982 con “La scelta di Sophie”, al fianco di Meryl Streep, l’anno successivo recita ne “Il grande freddo”, film simbolo della generazione del sessantotto e della contestazione giovanile; nell’89 vince l’oscar come migliore attore non protagonista grazie alla commedia, diventata un cult, “Un pesce di nome Wanda”. Dopo il successo di “Dave-Presidente per un giorno”, continua a recitare alternando apparizioni teatrali a ruoli drammatici (ricordiamo la sua interpretazione in “Tempesta di ghiaccio” di Ang Lee) e film più leggeri.

Kevin Kline oggi
Kevin Kline oggi

A partire dal 2000 la sua carriera subisce un rallentamento e dopo anni passati in sordina, lo ritroviamo nel 2013 in “Last Vegas” con Michael Douglas, Robert De Niro e Morgan Freeman e nel 2014 al fianco di Maggie Smith (la professoressa McGrannit di potteriana memoria), nella comedy – drama “My old lady”.

Prossimamente l’attore americano, o meglio la sua voce, farà una comparsa come guest star nella nuova stagione di “Bob’s burgers”, serie animata non molto conosciuta in Italia ma che nel 2014 ha anche vinto un Emmy. Inoltre presto lo vedremo nuovamente al fianco di Meryl Streep in “Ricki And The Flash” nel ruolo di ex-marito della protagonista, commessa di giorno e cantante rock di notte.

Per quanto riguarda la sua vita privata, Kline è sposato dal 1989 con l’attrice Phoebe Cates dalla quale ha avuto due figli: Greta, una musicista indie rock che si esibisce con lo pseudonimo Frankie Cosmos, e Owen, malato di diabete giovanile. Proprio la malattia del figlio ha spinto l’attore a dare il suo contributo alla Juvenile Diabets Research Foundation, organizzazione che promuove la ricerca e l’informazione sulla malattia, e nel 2004 ha ricevuto, proprio insieme alla fondazione, il premio “Humanitarian of the Year”, consegnato dall’onnipresente amica Meryl Streep.

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