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È morto Ettore Scola, grandissimo regista, icona assoluta del cinema italiano. Scola aveva esordito alla regia nel 1964. Nel 1974 dirige il suo capolavoro assoluto, “C’eravamo tanto amati”, che ripercorre un trentennio di storia italiana raccontando le vicende di tre amici: l’avvocato Gianni Perego interpretato da Vittorio Gassman, il portantino Antonio (Nino Manfredi) e l’intellettuale Nicola (Stefano Satta Flores).

Raggiunto il successo, Ettore Scola diventa riferimento per il panorama cinematografico italiano e collabora con attori del calibro di Nino Manfredi e Sofia Loren.

Nel corso della sua carriera ha vinto sei David di Donatello e ha ricevuto quattro nomination al Premio Oscar per il miglior film straniero: nel 1977 per “Una giornata particolare”, nel 1978 per “I nuovi mostri”, nel 1983 per “Ballando ballando” e nel 1987 per “La famiglia”. Nel 2009 aveva ricevuto il “Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica” al Bif&st di Bari, e ne era stato nominato Presidente su proposta del Direttore artistico Felice Laudadio; nel maggio dello stesso anno ricevette il David di Donatello alla carriera.

Luminare assoluto della cinematografia italiana, importante nella sua vita anche l’impegno politico che lo vedeva vicino all’ambiente di Sinistra. In occasione del Torino Film Festival del 2012: restituì il premio, promettendo di tornare a riprenderselo qualora la vicenda dei lavoratori precari operanti presso il Museo nazionale del Cinema si fosse risolta bene.

Era sposato con la sceneggiatrice e regista Gigliola Scola