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L’Italia è stato uno degli ultimi paesi europei ad apprezzare I Guardiani della Galassia. Successo in patria come nel resto del mondo ed un sequel già opzionato, il film diretto da James Gunn rappresenta il punto massimo di espressione della poetica marvelliana. Intenso, emozionale, divertente, scanzonato ed avventuroso, i Guardiani della Galassia, vince per diritto il premio come miglior cine-comics dell’anno, riuscendo a superare in grazia e bellezza, la squadra diretta dal buon Joss Whedon.

Seppur con qualche differenza dall’universo fumettistico, James Gunn, riesce a mettere su una trama ad effetto, condita con mirabolanti effetti speciali, battute al fulmicotone e, con la consapevolezza, che il lungometraggio è già un cult. Verrà amato dagli amanti dei fumetti, che troveranno ne I Guardiani della Galassia un film stratosferico, ma piacerà anche a chi ama particolarmente una pellicola di pura e scanzonata fantascienza. Chris Pratt (visto in tv in The OC ed Everwood), è l’indiscusso protagonista. Rapito nel lontano 1988 e costretto a vivere nello spazio, Peter Quill in arte Star-Lord, vive come un mecenate portando con sé una musicassetta regalata dalla madre morta di cancro quando lui era ancora un ragazzino.

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Durante una scorribanda nello spazio, Peter entra in contatto con un artefatto di estimabile valore, che mette in moto una serie di eventi che cambieranno per sempre il suo destino. Seguito da Gamora, un’assassina fedele all’estremista Ronan, il giovane finirà per scoprire di avere tra le mani una gemma dai grandi poteri e deciderà di proteggerla a tutti i costi. Entrambi finiscono nel mirino di due improbabili cacciatori di taglie, un procione parlante (con la voce di Bradley Cooper) chiamato Rocket e Groot, un alieno simile ad un albero doppiato nella versione inglese da Vin Diesel. Consapevoli anche loro del potere della gemma, la gang sgangherata di “pirati” spaziali, deciderà di usare tutto il loro acume per fermare l’avanzata di Ronan e salvare l’impero di NOVA dal collasso.

Non è certamente facile raccontare nel dettaglio lo sviluppo narrativo de i Guardiani della Galassia, perché come in ogni film di fantascienza che si rispetti, il plot non è mai ben delineato. E’ infatti con il passar dei minuti che pian pano conosciamo sia i personaggi, tratteggiati come eroi malandati, sfigati ed anti-convenzionali, che la situazione sociale in cui è ambientata la vicenda. La Galassia dei Guardiani infatti è un mondo retrò, barocco, competitivo, pericoloso, tampinato da una situazione politica in completa crisi e che vive all’ombra di oscuri signori della guerra.

E’ il classico panorama che veniva tratteggiato nei film degli anni ’80, qui però rivisitato con un pizzico di sana commedia e tanta buona retorica. Star-Lord, Gamora, Rocket, Groot e Drax il Distruttore, sono gli eroi di una generazione che fu, sognatori, irriverenti ed affabili; ben diversi dalla squadra degli Avengers, dove inevitabile cade il paragone, i Guardiani della Galassia sono i paladini della giustizia che non ti aspetti. E proprio in questa caratteristica si ritrova tutta la bellezza e la forza del lungometraggio.

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Se poi vogliamo usare parole spicciole, I Guardiani della Galassia è una pellicola che colpisce fin dal primo minuto, trae forza dai film di fantascienza degli anni ’80 e soprattutto dallo sci-fi televisivo. E’ tutto quello che all’epoca non hanno regalato i Masters of Univers ed Howard ed il destino dell’universo; attinge da dall’irriverenza di Firefly, dall’azione scanzonata dell’A-Team, da Farscape e da tutte o quasi le space opera della tv. Calato perfettamente infine nella time-line della Marvel, I Guardiani della Galassia si apprestano ad essere il film più bello della fase due della nota casa di produzione. Dedicato ai sognatori, a chi ripensa con nostalgia agli anni ’80, a chi è in cerca di un film di fantascienza vecchio stile ma con tutte le varianti del caso.

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