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Non conosciamo il suo nome, ma a guardarla è una bambina normalissima, potrebbe essere la nostra vicina di casa. Per un intero anno questa bambina britannica si è ripresa, un secondo al giorno, raccontando la sua vita. Si inizia e si finisce con il suo compleanno.

Circondata da famigliari e amici, la piccola protagonista gioca, va a scuola, mangia: una vita normale nel Regno Unito. Ma a un tratto qualcosa cambia, si comincia da una malattia, un banale raffreddore, per poi arrivare a scappare, a nascondersi, a fuggire dalla propria casa e rifugiarsi in qualche buco. La piccola è sporca e non ha un aspetto sano, finché non è curata in un ospedale.

La sua vita sembrerebbe riprendersi, finché non spegne la candelina il giorno del suo compleanno: tutto è cambiato, l’ambiente non è felice e intorno a lei ci sono poche persone. La semplice storia di una bambina è il manifesto che Save The Children sta usando per la sua ultima campagna mediatica.

Bombe, disperazione, paura: nel Regno Unito la situazione non è così grave, ma questo è ciò che accade ai bambini che vivono in luoghi colpiti dalla guerra. Il fatto che non avvenga dove vivi tu non significa che non stia accadendo altrove.

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