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Tanti, troppi fan di Vasco Rossi attendono fuori ai cancelli dalla mattina. I cancelli si aprono nel pomeriggio e inizia la corsa per aggiudicarsi la prima fila. Man mano che le ore passano il maestoso stadio Olimpico, in Roma, si riempie. Una grande famiglia di 60.000 persone, 60.000 soldati dell’esercito di Vasco.

Mancano pochi minuti all’inizio del concerto, il pubblico trepidante si alza e si accalca , protende verso il palco spinto da una sola emozione. Il caldo non si percepisce più, il cuore batte forte, la mente si libera ed è occupata da un solo pensiero, da un solo amore, da una sola passione, il corpo è percorso da brividi di emozione. Le luci dell’imponente palco di 800 mq, percorso da V di Vasco, si accendono, le note potenti di “Gli spari sopra” vanno dritte al cuore, il popolo del Blasco esplode. Il concerto è iniziato.

Vasco si presenta con una giacca in pelle dorata che risalta subito all’occhio, si presenta come “un duro che dura“. Il concerto si apre con suoni duri, potenti, suoni rock che lasciano spazio al metal. Per la prima parte del concerto i grandi classici lasciano spazio a “Muoviti!”, “La fine del millennio”, “Come stai”, “Manifesto futurista …” e ancora “Strega”, storico pezzo che cantava negli ormai lontani anni ’80. ” C’è chi dice no” è influenzata dai suoni metal.

C’è poi il momento dell’ultimo bellissimo singolo “Dannate nuvole” e “Sballi ravvicinati del terzo tipo”.Man mano che il tempo scorre, il Komandante si lancia verso un medley rock a base di “Cosa vuoi da me”, “Gioca con me”, “Delusa”, “Mi si escludeva”, “Asilo”, poi si va verso la conclusione della prima parte che si chiude con “Liberi liberi”, il pezzo inserito in scaletta per referendum popolare. Il concerto si chiude, Vasco si ritira. Passa qualche minuto, come di consueto, e il rocker si ripresenta sul palco che lo rappresenta, per il bis. I suoni ora sono più dolci, più emozionanti lasciano i suoni forti del metal che hanno percorso il concerto. “i bis sono i bis e quei brani non si possono toccare” dice Vasco e lascia spazio a un’atmosfera più distesa e rilassata.

Il popolo di Vasco sa che il concerto sta giungendo al termine ma si gode ogni singola nota, ogni singolo momento di questa ultima immancabile parte del concerto. Vasco mette nelle interpretazioni tutta l’intensità ed emotività di cui e’ capace nei suoi pezzi storici. “Sally” fa stringere il cuore prima del grande rito collettivo celebrato con “Siamo solo noi”, “Vita spericolata” e “Albachiara”. Il concerto è finito e con ancora l’emozione addosso il popolo di Vasco può tornare a casa.

Il Komandante travolge i 60.000 con la sua bombardata metal che quasi stordisce la platea e non a caso si presenta con una grande band. C’è la batteria potente di Hunt, vede un’altra new entry ad arricchire la sezione ritmica: Vince Pastano alla chitarra ritmica. Gli altri componenti della band sono quelli noti e amatissimi da Vasco e dai suoi fan: Claudio Golinelli, ‘il Gallo’, al basso; Stef Burns alla chitarra; Alberto Rocchetti, ‘il lupo maremmano’, alle tastiere; Frank Nemola alla tromba; Andrea Innesto, ‘il Cucchia’, al sax e cori e, infine, ‘la Ferrari del Rock’, Clara Moroni, unica donna, ai cori.

I fan attendono la replica del Live Kom 014, un concerto di oltre due ore e mezza, che doppierà questa sera 26 giugno e il 30 giugno e il 4,5,9 e 10 Luglio a San Siro in Milano.

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