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Ti Lascio una canzone, programma condotto da Antonella Clerici su Raiuno, sarebbe diseducativo: a disapprovare apertamente i contenuti e le modalità dello spettacolo è l’Aiart (Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione ), onlus di stampo cattolico che si scaglia contro la grande rivalità che vede i bambini protagonisti.

Il programma non è nuovo a critiche di tal genere: come è noto, lo show prevede che i piccoli si sfidino in una gara canora che alla fine vedrà un unico vincitore; alla luce delle proteste provocate già in passato da tale meccanismo, la Clerici aveva cercato di attenuare i toni della competizione, presentandola come una innocente sfida tra canzoni, più che tra i bambini stessi, cosa tuttavia non facile poiché sempre di una gara si tratta. Questo però non è bastato ai genitori dell’Aiart, i quali non approvano che tra i piccoli partecipanti si faccia strada un forte spirito competitivo.

Inoltre, secondo il presidente dell’associazione Luca Borgomeo, il programma «utilizza i minori spesso adultizzandoli», assegnando ai piccoli brani lontanissimi dalla propria realtà e impossibili da capire vista l’innocenza dell’età. Borgomeo ritiene poi «patetico» l’atteggiarsi delle bambine a donne adulte, mimando sguardi languidi e movenze femminili.

A parere dell’Aiart la Rai in quanto Tv pubblica dovrebbe «farsi carico degli effetti che la partecipazione a questi show può avere sulla formazione e sul futuro di questi bambini». L’associazione inoltre chiede che, in nome della trasparenza, vengano resi noti gli eventuali compensi percepiti dai bambini e dai loro genitori e che l’intera manifestazione venga del tutto rivista, se non persino sospesa.

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