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Vendite videgiochi

Pelham Smithers, un’analista di Bloomberg, prevede il primo calo dell’industria dei videogiochi dal 1995. Dopo 25 anni di crescita smisurata, il mercato dell’intrattenimento videoludico potrebbe tornare a calare.

Una notizia il cui sentore arriva dagli sconti sempre più folli, dal prezzo dei videogiochi che ormai si dimezza nel giro di pochi mesi.

Secondo l’analista, le vendite saranno inferiori dell’1%, un calo che può sembrare banale ma che non lo è.

Ci troveremmo infatti per la prima volta ad una riduzione da parte di uno dei settori più floridi e incapace di conoscere crisi per un tempo così lungo.

A portare alla contrazione sarà il mercato cinese che ha congelato per 9 mesi i nuovi giochi, ci sarà poi, secondo le stime, un calo di interesse verso Fortnite e ancora una volta una cerca saturazione del media.

In calo si prevede anche il settore mobile, che ha macinato denaro negli ultimi anni ma che si trova anche lui in una situazione di stallo.

Calano poi i giocatori dei principali giochi online, con conseguente calo delle microtransazioni che porterà a un introito ridotto.
Inoltre, dopo un 2018 straordinario, l’analista vede molto difficile che si riesca a raggiungere vette di questo tipo nell’anno a venire.

C’è però da dire che sono in un uscita alcuni titoli davvero interessanti, primo tra tutti il nuovo lavoro di Hideo Kojima, Death Stranding.

I numeri però non sono quelli di Rockstar e non siamo convinti che si riesca a fare vendite al pari del 2018.

Il declino dovrebbe continuare nel 2020, incognita sono però le nuove console, senza dimenticare Google e Amazon che potrebbero rilanciare a pieno il settore e farlo tornare a crescere.

Va tenuto poi di conto come il calo derivi da un anno incredibile e da una serie di lanci, dopo una enorme crescita, una piccola contrazione è praticamente inevitabile.

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