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Marco De Vincentiis– 28enne di origine napoletana, da tempo adottato dalla Capitale- è uno dei membri del team di Piero Pelù, in gara a The Voice of Italy 3.
Il giovane Marco si è esibito durante la terza puntata del talent, mostrando le sue capacità da vero “animale da palcoscenico” e tutta la carica del Sud, cantando un noto pezzo dei Beatles: Come Together. Apprezzatissimo e applaudito da tutti, la sua bellissima voce ha attirato la curiosità di ogni singolo giudice, in particolare della cantante Noemi che, entusiasta, ha affermato «Finalmente, un uomo che canta come un uomo».
E quest’uomo, che oltre ad avere grandi doti canore è anche una persona umile e alla mano, ha gentilmente rilasciato questa breve intervista a Blog di Cultura.

http://www.youtube.com/watch?v=GdY1rdjFxWg

Cosa ti ha portato ad intraprendere quest’avventura in The Voice of Italy?

Marco: Principalmente tanta curiosità. Non mi sono mai proposto di partecipare ad un talent prima d’ora, ma ho sempre avuto un’indole curiosa e così, nonostante i miei 28 anni siano tanti rispetto all’età degli altri concorrenti, eccomi qui. Mi sono messo in gioco e ho deciso di provarci.

Durante la tua esibizione, uno dopo l’altro, si sono girati tutti i giudici. Che emozione hai provato nel vedere l’apprezzamento di ognuno di loro?


Marco: Il primo a girarsi è stato Piero Pelù ma- preso da mille pensieri, con la consapevolezza di vivere il mio momento- non me ne sono neanche reso conto. Mentre ti trovi su quel palco perdi anche la cognizione del tempo ma notare che, dopo quelli che non possono essere più di pochi secondi, le poltrone dei giudici iniziano a voltarsi è una grande cosa. L’estremo stupore, senz’altro, è l’emozione che ha primeggiato sulle altre. Si sono girati proprio tutti, ed io non me lo aspettavo minimamente.

Cosa ti ha spinto a scegliere di entrare nel team di Piero Pelù?


Marco: Piero sarebbe stata la mia scelta in ogni caso, ho avuto dei dubbi solamente quando hanno parlato i coach.
Ho scelto lui, principalmente, per la mia indole rock. Voglio apprendere ancora di più quel che faccio, per poter arrivare lontanto insieme alla mia band, dato che il nostro genere si avvicina molto alle sonorità di Pelù. Solo Piero può darmi quel che cerco davvero: la crescita nel genere rock e il giusto approccio al palco e alle persone.

Come sei entrato nel mondo della musica?


Marco: Senza mai scegliere. Credo che la musica sia una selezione naturale: c’è chi vuole farla e chi può farla. Io ho cercato di rimediare e migliorare in entrambi i casi, mettendoci davvero tutto me stesso.
Mi sono affacciato al mondo della musica, quella reale, appena ho capito come si fa la musica. È stato un amore a prima vista.

Nonostante tu abbia un timbro molto personale, c’è qualche ‘big’ della musica a cui ti ispiri?


Marco: Il mio centro d’ispirazione, ad ora, è Trent Reznor dei Nine Inch Nails. Tutto quel che fa lui è quel che vorrei fare anch’io ma, dal momento che ci ha già pensato il grande Trent, sarebbe una bestemmia anche il solo pensare di avvicinarmi a quel che lui ha saputo creare.
In ogni caso tutti coloro che esprimono attraverso la loro voce l’energia che mi serve per arrivare lontano, non so ancora dove di preciso, sono per me fonte d’ispirazione.

Cosa credi e, soprattutto, cosa speri ti lasci l’esperienza di The Voice of Italy?


Marco: The Voice mi ha già lasciato tantissimo, davvero. Anche il solo fatto di potermi confrontare con grandi personaggi, e non tanto per il nome quanto per la loro meravigliosa personalità, è un’occasione da cogliere e che può lasciarmi quel che cerco.
Quotidianamente apro le orecchie e chiudo la bocca quando li sento parlare, perché voglio far tesoro di ogni cosa possa essermi utile a crescere professionalmente.
L’esperienza di The Voice mi sta aprendo un nuovo mondo: quello della conoscenza reale della musica. Inoltre, sto apprendendo da persone che, dal punto di vista professionale, sono decisamente più realizzate di me. Ribadisco il fatto che io ascolto sempre, anche quando parlano tra di loro o danno consigli ad altri ragazzi.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?


Marco: Il mio obiettivo primario è quello di fare uscire un album con i From The Ashes, la mia band, che è in preparazione. Stiamo registrando, presso il Rock and Bones Studio di Fiuggi, un concept album scritto da noi, che non tarderà ad uscire dopo l’esperienza di The Voice.
Poi, mi pongo come meta l’immergermi e il rimanere stabile nel mondo musicale o, perlomeno, nel panorama rock.

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