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Cosa succede quando il re degli spaghetti western incontra il quartetto simbolo degli anni 60′? Il risultato è il biopic Jersey Boys. Il cinque volte premio Oscar Clint Eastwood esordisce nel musical con un film che di musical ha davvero poco, portando sul grande schermo la storia di uno dei gruppi di maggior successo della storia della musica, i The 4 Seasons e Frankie Valli. La realtà è le canzoni della band si incastonano all’interno della narrazione e le coreografie classiche del genere si vedranno solamente nei titoli di coda. La tentazione per il maestro americano di raccontare queste vicende era troppo forte e con Jersey Boys non se l’è fatta scappare. Il team di lavoro è ormai collaudato con la fotografia di Tom Stern e la scenografia di James J. Murakami, entrambi candidati all’Oscar per Changeling, e il montaggio di Joel Cox, vincitore insieme al regista dell’ambita statuetta per il capolavoro Gli Spietati. John Lloyd Young interpreta la voce del gruppo Frankie Valli, ruolo tra l’altro già portato a successo in teatro. Erich Bergen interpreta Bob Gaudio, pianista e co-autore di tutti i più grandi successi del gruppo. Michael Lomenda e Vincent Piazza interpretano rispettivamente Nick Massi e Tommy DeVito, gli altri due membri del quartetto. Parte rilevante anche per il premio Oscar Christopher Walken nei panni del divertente mafioso Gyp De Carlo.

Tre ragazzi di strada del New Jersey vivevano di furti all’interno della delinquenza dilagante nel loro quartiere. La loro vita cambierà grazie alla musica. Tommy decide di inserire Frankie come cantante nel gruppo con Nick e il trio inizia la scalata al successo. La svolta che cambierà per sempre le loro vite sarà l’incontro con Bob Crewe e Bob Gaudio, rispettivamente produttore tastierista ed entrambi autori delle loro leggendarie canzoni. Nascono i The Four Seasons, i quattro Jersey Boys che hanno conquistato le classifiche e incantato l’America. Viene raccontato il loro successo fino alle difficoltà economiche e allo scioglimento della band entrata nel 1991 nella Hall of Fame.

La storia di questi ragazzi, che con la sola forza della musica hanno cambiato il loro destino, meritava di essere raccontata e Jersey Boys di Clint Eastwood riesce pienamente nell’impresa. Le mitiche canzoni “Sherry”, “Big Girls Don’t Cry”, “Walk Like a Man”, “Dawn”, “Rag Doll”, “Bye Bye Baby”, “Who Loves You” fanno da splendida colonna sonora alle vicende narrate in modo chiaro dal regista. Gli anni 60′ e i suoi protagonisti sono tornati di modo negli ultimi mesi, basti pensare all’altra super star americana Liberace, splendidamente interpretato da Michael Douglas nel film Dietro i candelabri. In vari passaggi di Jersey Boys vengono omaggiati capolavori come Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese, ma sicuramente c’è anche una componente autobiografica visto che il padre di Clint Eastwood suonava in un piccolo gruppo. I costumi e le ambientazioni sono scelte in modo pressoché perfetto, come già era accaduto nel film Changeling, ma la cosa che delude è il privato dei protagonisti analizzato troppo superficialmente e il trucco grottesco, come in J.Edgar, quando si è trattato di invecchiare le quattro star. La storia della band non è stata raccontata nella sua intimità, ma solamente nella parte nota al pubblico cresciuto con le loro canzoni. Nonostante le 84 primavere Clint Eastwood si dimostra ancora una volta grande dietro la macchina da presa e in grado di stupire affacciandosi a generi mai sperimentati prima. Jersey Boys è stato presentato in anteprima al Festival di Taormina e sarà nelle sale italiane dal 18 giugno.

Valutazione: 7,5/10

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