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Cosa succede quando il proprio libro preferito finisce in un modo tremendo? Oppure quando la serie tv che adoriamo ci propone coppie assurde? Ecco che entra in gioco la fantasia del fan, che si cimenta con la scrittura e prova a mettersi al posto dell’autore ufficiale. Nasce così la fan fiction, un racconto un-official di ciò che vorremmo accadesse ai nostri beniamini.

Sul web se ne pubblicano a migliaia, sia sui social network che su siti dedicati: uno tra i più famosi è Efp Fan Fiction, già da qualche anno punto di riferimento per moltissimi aspiranti scrittori. Ce n’è per tutti i gusti: film, libri, serie tv, manga e anime, e addirittura storie originali o su personaggi famosi.

Si trovano molte storie ben scritte, che di capitolo in capitolo tengono il lettore con il fiato sospeso; a lettura conclusa si può lasciare la propria recensione, per condividere il nostro apprezzamento direttamente con l’autore.

Ma in questo panorama ci sono anche bestialità che mai meriterebbero di essere scritte: non solo sul sito, ma anche su Facebook e Instagram (come didascalia alle foto) proliferano racconti in grado solo di far accapponare la pelle per le mostruosità scritte. Povertà di stile, di trama e di cultura grammaticale sono gli ingredienti base: a questi si aggiunge una propensione per il rating rosso, ovvero la segnalazione che la trama include argomenti forti e scene sessualmente esplicite.

Ciò che stupisce è che gli autori di questi testi tremendi sono ragazzine, adolescenti di età compresa tra i 12 e i 16 anni, che si divertono a immaginare una nuova vita per i loro idoli musicali. Sono proprio loro, band e cantanti che fanno urlare le folle, i protagonisti dell’oscenità letteraria. Dagli One Direction a Justin Bieber, si entra in un mondo fatto di stereotipi, dove i cantanti sono ragazzi violenti e la protagonista è l’alter ego dell’autrice; violenze sessuali, droga e autolesionismo le tematiche trattate.

Se gli ‘idoli’, come li chiamano le fan, potessero leggere le bestialità immaginate dalle ragazzine si rinchiuderebbero in casa per non uscirne più. Come si può passare da innocenti canzoni a essere descritti come maniaci violenti? Come possono le ragazzine sognare una vita così? L’amministrazione dei social, e spesso anche dei siti dedicati, censura ben poco questo triste fenomeno.

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