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Elon Musk spazio Soyuz Crew

La navicella Crew Dragon e il boccaporto della stazione internazionale si sono agganciati. Gli astronauti Anne McClain, americana, David Saint-Jacques, canadese, e Oleg Konenenko, russo, hanno parlato di una semplice vibrazione.

Un successo totale quello di Elon Musk, nonostante i dubbi espressi dalla Russia.

Un vero e proprio salto in avanti nel mondo dell’esplorazione spaziale e nell’apertura dei soggetti privati al programma spaziale.

Elon Musk ha voluto denominare il manichino inviato nello spazio, Ripley, come la protagonista di Alien. Una mossa divertente per il geniale creatore di Tesla che sembra puntare sempre più in alto senza perdere la sua irriverenza.

«E’ il suo stile – commenta Paolo D’Angelo, storico delle imprese spaziali – ama rischiare, ama stupire, lancia annunci roboanti come quella colonizzazione di Marte, ma anche questa volta non resta che togliersi il cappello perché davvero torna a portata di mano, dopo la riuscita di questa missione-pilota, la possibilità per gli Stati Uniti di portare in orbita i propri astronauti».

Elon Musk sta cambiando il mondo dell’esplorazione spaziale.

Il suo stile e le sue intuizioni potrebbero infatti rendere il cosmo più vicino alla vita quotidiana, e questo potrebbe accadere molto prima di quanto pensiamo.
«Già, basta leggere le dichiarazioni di Jim Bridenstine, il capo della Nasa che si è alleata con SpaceX per rompere il monopolio dei russi sui “taxi” per la stazione internazionale che dura dal 2011, quando gli Usa abbandonarono gli Space Shuttle. “Presto dal suolo americano, a bordo di razzi e navicelle americane torneranno nello spazio astronauti americani”, ha detto».

Questo evento secondo gli esperti:
«E’ solo l’inizio e i presupposti appaiono assai incoraggianti: la Crew Dragon di Musk si è rivelata efficiente e sicura e potrà essere sviluppata anche per spingersi oltre. Ha 7 posti, come lo Shuttle, è riutilizzabile, come del resto il primo stadio del razzo Falcon 9 sempre della SpaceX, ed ha molto spazio per l’equipaggio rispetto alla minuscola Soyuz: pur priva di toilette, è adatta anche al turismo spaziale».

Un metodo per tagliare i tempi di viaggio, praticamente il futuro delle stazioni spaziali.

Inoltre, con Musk i costi si abbasseranno moltissimo, facendo dimenticare i costi esorbitanti della Soyuz
«La navicella è riusabile. E poi volete mettere la comodità, anche strategica, di partire da casa vostra quando vi fa comodo invece di doversi mettere in coda laggiù a Bajkonur per la prossima Soyuz?».

Un vero e proprio miracolo tecnologico, che ci fa pensare a come, gli annunci di Musk, non fossero semplici provocazioni, ma realtà concrete che il luminare USA ha intenzione di rendere possibili.

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