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Quando Sofia Loren sale sul palco del Palais des Festivals accolta da una standing ovation non ci sono dubbi. Ed infatti all’attrice italiana più celebre al mondo spetta l’onore di assegnare il Gran Prix al film Le Meraviglie di Alice Rohrwacher, storia di una famiglia di apicoltori che si rifugiano nella campagna toscana durante un’estate che cambierà per sempre le loro vite. Trentatré anni, due film all’attivo entrambi presentati a Cannes. Corpo Celeste nella Quinzaine des Réalisateurs segnò l’esordio di questa giovane regista che tre anni dopo con la sua opera seconda ha avuto l’onore di correre per la Palma d’oro arrestandosi al gradino più basso del podio, ma altrettanto prestigioso.

Dato per favorito alla vigilia della cerimonia di premiazione il film turco Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan conquista la Palma d’oro della 67esima edizione del Festival di Cannes. Tra gli altri premi attribuiti dalla giuria presieduta da Jane Campion (Lezioni di piano) e della quale fanno parte anche l’attore americano Willem Dafoe (L’ultima tentazione di Cristo), Gabriel Garcia Bernàl (No – I giorni dell’arcobaleno), la regista americana Sofia Coppola (Bling Ring) e il regista danese Nicolas Winding Refn (Drive), vanno menzionati la Camera d’or per la migliore opera prima a Party Girl dei francesi Claire Burger, Samuel Theis e Marie Amachoukeli e il premio della giuria al giovanissimo e talentuoso regista canadese Xavier Dolan con Mommy (in ex aequo con Adieu au langage di Jean-Luc Godard) che commosso dedica il suo riconoscimento alla Campion.

All’italiana Monica Bellucci (nel cast del film della Rohrwacher) l’onore di assegnare il premio per la migliore interpretazione maschile assegnato a Timothy Spall protagonista del film Mr. Turner di Mike Leigh, regista due volte Palma d’oro A Cannes, un biopic sul grande artista britannico, maestro indiscusso della pittura romantica. Migliore interprete femminile è invece Julianne Moore protagonista del film di David Cronemberg, Maps to the stars.

I primi verdetti a Cannes si erano avuti già ieri quando sono stati assegnati i premi delle altre sezioni Un certain regard, dedicata al cinema indipendente e sperimentale, Quinzaine des Réalisateurs e Semaine de la Critique. A vincere l’Un Certain Regard è White Dog di Kornél Mundruczó, film che immagina un’apocalisse sottoforma di cani randagi che si ribellano agli umani, un’allegoria – come ha spiegato il regista – su come vengono trattate le minoranze in Europa. Il premio della giuria è stato attribuito invece a Turist di Ruben Ostlund. Menzione speciale della giuria ecumenica per Il sale della terra di Wim Wenders e Juliano Riberio Salgado. Party Girl di Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theisha ha ottenuto il premio D’Ensemble mentre la migliore interpretazione è stata giudicata quella di David Gulpill in Charlie’s Country di Rolf de Heer. Fuori dal palmares l’italiana Asia Argento con il suo Incompresa.

Nella Semaine è stato il trionfo di The Tribe, il film ucraino di Myroslav Slaboshpytskiy tutto girato con il linguaggio dei segni, che ha vinto sia il premio Nespresso che il France 4 Visionary, replicando così il doppio successo che l’anno scorso caratterizzò il film italiano Salvo. Assegnati anche i premi FIPRESCI, della critica e stampa internazionali: Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan nel concorso, Jauja di Lisandro Alonso con Viggo Mortensen per Certain regard e per il trionfatore della Quinzaine, Les combattants di Français Thomas Cailley. Il Palm Dog, assegnato alla migliore interpretazione canina, che vanta tra i suoi precedenti vincitori anche il cagnolino di The Artist, è andata al labrador bianco di White God che ha battuto il meticcio di Adieu au langage di Jean-Luc Godard. Infine la Queer Palm va a Pride di Matthew Warchus, film che ha chiuso la sezione Quinzaine.

L’elenco completo dei film premiati:

Palma d’Oro al miglior film: Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan

Grand Prix Speciale della Giuria: Le Meraviglie di Alice Rohrwacher

Prix d’interprétation féminine (migliore attrice): Julianne Moor per Maps to the stars

Prix d’interprétation masculine (miglior attore): Timothy Spall per Mr Turner

Prix de la mise en scène (miglior regista): Bennett Miller con Foxcatcher

Prix du scénario (miglior sceneggiatore): Andrey Zvyagintsev e Oleg Negin per Leviathan

Premio della giuria: EX-ÆQUO Mommy di Xavier Dolan e Adieu au langage di Jean-Luc Godard

Camera d’Or (miglior opera prima di tutte le sezioni): Party Girl – Marie Amachoukeli, Claire Burger, Samuel Theisha

Palma d’oro al miglior cortometraggio: Leidi– Simón Mesa Soto

Menzioni speciali: Aissa– Clément Trehin, Lalannee Ja Vi Elsker, Hallvar Witzo

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