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Iconica, immancabile, necessaria: nel percorso dell’umanità contemporanea, Madonna Louise Veronica Ciccone fa storia a sè.

Attiva dalla fine degli anni ’70, artista poliedrica (attrice non per caso, un Golden Globe per Evita), l’ex material girl non cerca solo di rinnovarsi, perchè non basta stare al passo coi tempi: l’obiettivo è anticiparli. Non con un gesto che dura una stagione (il twerking, giusto per dirne uno) ma portando avanti qualcosa di più complesso e sfaccettato, che per comodità si può definire stile.

Ci abbiamo provato quindi a stilare la lista che racchiudesse il meglio dei trent’anni di carriera della ragazza di Bay City. Ragazza, a 56 anni? D’altronde, come si fa a catalogarla diversamente?

10 – Material Girl (1984)

Apre la classifica uno dei brani più rappresentativi della prima Madonna: ironico, provocatorio e dalle sonorità perfettamente 80’s.
Cause we are living in a material world, and I am a material girl

9 – Rescue me (1991)

Forse il pezzo che più degli altri fa capire perchè si dice che Madonna è sempre stata in anticipo sui tempi: a metà fra i provocatori anni ’80 e gli avveniristici ’90, Miss Ciccone coglie le nuove sonorità che si stanno diffondendo in America e in Europa, quelle che comporranno la grande stagione della dance dei primi anni ’90. Il risultato è Rescue Me, contenuta in The Immaculate Collection.

8 – Don’t tell me (2001)

Ricordate l’invasione dei cappelli country che arrivò (anche da noi) all’alba dei 2000? La ‘colpa’, in parte, è di Madonna, che nel video di Don’t tell me (secondo estratto da Music), danza indossando il copricapo, sulle note di un rifacimento di un brano di Joe Henty, Stop.

7 – Like a virgin (1984)

Ricordate l’intro de Le Iene di Tarantino? Mr. Brown (proprio il personaggio interpretato da Quentin) dice che “Like a Virgin parla di una ragazza che incontra uno con la fava grossa“. Poco tempo dopo, Madonna manda una lettera all’allora debuttante regista di Knoxville, scrivendo: “Like a Virgin non parla di fava, parla d’amore.” Un crossover di leggende.

6 – Who’s that girl (1987)

Se il film Who’s that girl (di James Foley) è un flop ai botteghini, l’omonimo brano che regge la soundtrack della pellicola ottiene il disco di platino, nel 1987. La Regina del pop cade sempre in piedi.

5 – Like a prayer (1989)

Uno dei maggiori successi commerciali nella carriera di Louise Veronica, che però le causa guai diplomatici: dopo cinque milioni di copie vendute nel 1989, il video di Like a Prayer è giudicato sacrilego dall’opinione pubblica e dal mondo cristiano, specie dal Vaticano. Una situazione che non permette a Madonna di venirsi a esibire in Italia (per poco tempo, per fortuna).

4 – Don’t cry for me, Argentina (1996)

É una cover, risalente al musical del 1978 di Andrew Lloyd Webber. Una rivisitazione per tutti quelli che “Madonna non ha mai imparato a cantare, è tutta questione di presenza scenica“. Un altro brano interpretato da Madonna presente nell’Evita di Alan Parker, You must love me, si porta a casa l’Oscar per la miglior canzone originale nel 1997. Sono però le sublimi note che Madonna ci regala dal balcone della Casa Rosada a rimanere nella memoria.

3 – Get together (2006)

Onirica e accattivante, come il video. Soprattutto – manco a dirlo – un passo avanti rispetto alla stagione electro-dance di fine anni 2000/inizio 2010. E poi parla d’amore, l’argomento preferito dei testi della Regina.

2 – The power of goodbye (1998)

Non è un caso se l’album Ray of light, co-prodotto da William Orbit, sia ritenuto sin da subito dalla critica il miglior lavoro di Madonna dai tempi di Like a prayer. Dopo una fase prevalentemente sperimentale, in cui la carriera di attrice sembrava sul punto di soppiantare quella musicale, Madonna tira fuori dal cilindro un album da oltre 20 milioni di copie. Frozen la presenta a Sanremo ’98, noi invece scegliamo la lenta, nostalgica ed evocativa The power of goodbye.

1 – Ray of light (1998)

La regina secondo noi è Ray of light, ovvero il singolo che alla sua prima settimana di uscita vende 371 mila copie. Le sonorità techno e il ritmo irresistibile ed esplosivo rappresentano l’essenza di Madonna: un esemplare di artista a cavallo di quattro decenni eppure sempre, inevitabilmente, di qualche anno in anticipo.

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