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Storia e cultura si fondono a Er Riadh, un antico villaggio nell’isola tunisina di Djerba. Siamo nel cuore del mediterraneo dove secoli di storia sono stati un intreccio di popoli e culture, tradizioni lingue e religioni.
Er Riadh è ebrea, araba, cristiana. Er Riadh oggi è culla del passato, ma anche specchio del presente e della modernità grazie al progetto di uno street artist franco-tunisino, Mehdi Ben Cheikh, che ha lanciato il Djerbahood Festival richiamando nell’isola più di 150 artisti da tutto il mondo per fare del villaggio un museo a cielo aperto della Street art.

Le opere sono state realizzate tra luglio e agosto di quest’anno nel rispetto della tradizione e dell’architettura locale e con l’intento di dare una spinta al turismo nell’isola. Sui muri di Er Riadh c’è un mondo senza frontiere, mille lingue si mescolano in un unico linguaggio di forme e colori: il disegno americano è affianco a quello algerino, il tedesco sfiora il messicano, l’italiano convive con il russo.

Surrealiste, colorate, sorprendenti, le immagini riprendono elementi della tradizione araba, ma anche della più moderna civiltà occidentale. Un misto di culture e colori che ci ricorda quanto sono belle le cose quando si fondono e non quando si scontrano. Che l’odio nasce dall’ignoranza e che libertà significa anche e soprattutto capire il diverso, incontrarsi, immaginare nuove strade.

A Er Riadh l’orientale incontra l’europeo. Sono due uomini che prendono un tè insieme, e forse non sanno più da dove vengono. Probabilmente non ha alcuna importanza.

Vi proponiamo una scelta di foto, alcune scattate da Mohamed Messara, altre prese dal sito del progetto.

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