CONDIVIDI

Lontani i tempi della tigre della TV che teneva lo spettatore incollato allo schermo anche per programmi dallo scarso contenuto. Da Quelli che il Calcio, a L’Isola dei Famosi, passando per la parentesi sanremese, Simona Ventura, stimata conduttrice TV e improvvisata attrice, ha traslocato dall’Olimpo Rai a Cielo, registrando un clamoroso flop con “Cielo che Gol”, ma preservando la reputazione grazie al calore dei fornelli di “Cooking Simo”. A salvarla anche casa Sky, dove X-Factor le ha garantito la poltrona e gli ascolti. Saltellando tra i palinsesti televisivi Simona, però, si è forse persa?

Da ieri sera è in rotazione sulle reti mediaset lo spot Pittarosso. Impacciata, legata nei movimenti, palesemente fuori contesto, Simona azzarda dei passi indecisi tra una marcia e una danza per promuovere la nuova linea di scarpe Pittarello, Pittarosso appunto. Tralasciando le scelte scenografiche e le soluzioni grafiche dello spot, non imputabili a Simona, e tralasciando che il copy è stato forse scritto da un soggetto non in sintonia con i costumisti, dato che Simona dice: “Ve lo dice la Simona in rosso!”, quando in realtà il colore del suo abito è bianco, lo spot è imbarazzante. Ancor di più lo è la partecipazione di Simona come testimonial.

I social se ne sono accorti e sul web piovono le critiche su una rappresentante della TV italiana che da sempre aveva ricevuto applausi per grinta, professionalità e risultati. Su twitter gli utenti non hanno lesinato commenti sprezzanti e ironici, e quasi quasi i 140 caratteri stavano stretti.

C’è anche chi sostiene il brand e inverte la tendenza: non dispiacere per il personaggio, ma per il marchio.

Nessuno tra le critiche ne ha dedicata una alla scelta di cattivo gusto di associare le scarpe rosse alle donne e creare l’effetto grafico del colore che si sparge per la città, macchiando tutto di rosso. Nessuno ha notato il nesso con le scarpe rosse simbolo del femminicidio? Forse un accostamento infelice. Forse da evitare. Forse il “forse” è superfluo. E non mascheriamolo con un’azione carica di contenuto sociale e un riferimento voluto, perché lo spot non aiuta a crederlo.

Perché Simona si sia prestata a questo scempio televisivo e professionale non è dato saperlo, forse i tempi di magra hanno avuto un peso nella firma del contratto, ma qualcuno faccia qualcosa. Una professionista della Tv che cade così in basso non si può vedere.

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

3 × tre =