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La violenza nel cinema è finzione e può essere accettata, la violenza nella realtà è tutt’altra faccenda e va combattuta strenuamente.

Anche il regista Quentin Tarantino, re dello splatter movie, ha preso posizione riguardo i casi di violenza della polizia avvenuti a New York, e in prima persona ha partecipato alla manifestazione di Times Square per chiedere una riforma della polizia e giustizia per le persone uccise dagli agenti.

Quentin Tarantino si è unito alla marcia di protesta partita da Greenwich Village e ha camminato per due miglia lungo la Sixth Avenue, partecipando poi al sit-in insieme a scrittori, intellettuali e attori che hanno letto i nomi di 250 vittime delle azioni sconsiderate della polizia.

Hanno partecipato all’evento anche molti familiari delle vittime, giunti da diversi stati americani, tutti uniti nella richiesta di una riforma del sistema della giustizia penale e delle forze dell’ordine.

Tra i nomi ricordati dal regista spicca quello di Michael Brown, diciottenne ucciso in Missouri nell’agosto 2014 la cui morte diede vita a una serie di proteste in tutto il paese. “Sono un essere umano con una coscienza. E se credi che si tratti di omicidio, devi alzarti e combatterlo. Sono qui per dire che sono dalla parte degli assassinati”. Queste le parole usate dal regista per comunicare la propria vicinanza e il proprio sostegno alle vittime e ai loro parenti.

Secondo una lista redatta dal Guardian, solo quest’anno sono state oltre 920 le vittime della polizia, tra le quali 436 bianchi, 226 afroamericani e 142 latini.

A proposito di Tarantino, il 31 ottobre al Lucca Comics & Games verranno proiettate in anteprima alcune immagini del nuovo film del regista “The Hateful Eight” che uscirà in Italia il 4 febbraio 2016. Ecco il trailer:

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