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Ice Totally Gaming 2017

Che dire di più di quello che si è già detto e scritto in relazione all’edizione che si è appena conclusa di Ice Totally Gaming 2017: successo entusiasmante per la fiera di Londra da attribuire innanzitutto ad un contributo assolutamente fenomenale proveniente dai leader innovatori del gioco e dei casino online con bonus provenienti da tutto il mondo. Dopo una intensa attività di business e scambi di conoscenza, dopo l’accesso di una moltitudine di visitatori, nella settimana di Ice si è potuto constatare a quale livello l’industria internazionale del gioco sia arrivata e siè così potuto cogliere la sua migliore ispirazione.
Gli espositori sono stati 527 che si sono ritrovati alla kermesse di Londra provenendo da 67 giurisdizioni e stati sovrani ed hanno portato in Ice nuova energia e, sopratutto, quella creatività pura che è la vera essenza del gioco. La creatività “deve” essere costantemente in crescita per andare incontro alle esigenze sempre più raffinate del pubblico, perché “deve” accontentarlo e “deve” anche stupirlo: da qui l’energia straripante e l’assoluta positività relativamente ad un ottimo ed ancora più tecnologico futuro. Tutto questo era palpabile attraversando gli stand e “guardando” le esposizioni: una gran bella emozione e sensazione.
Queste sensazioni persistenti sono quelle che hanno contribuito alla storia importante di Ice e, senza ombra di dubbio, hanno dato linfa per arrivare all’obbiettivo principale: quello di far rimanere Ice l’evento di gioco più rilevante a livello internazionale, anzi planetario! I dati dell’edizione 2017 di Ice sono indubbiamente positivi e possono così far dichiarare un altro anno di crescita per lo stesso evento e, quello che è più importante, è che sarà il sesto anno consecutivo che questo risultato si rammostra in modo così prorompente.
A lato di questi dati così eclatanti chi scrive, però, non vuole esimersi dal fare anche un’altra considerazione, o riflessione che dir si voglia, che forse calza poco in relazione al “successo” di questa fiera di Londra, ma è una pura e semplice riflessione e da prendere, di conseguenza, come tale: l’Italia è un Paese a bassa crescita, con pochi ricercatori, tanti disoccupati e molti giocatori d’azzardo. È un Paese che cresce solo dello 0,9%, meno certamente del resto del continente europeo ed investe in ricerca solo l’1%, meno della media europea che rappresenta una percentuale del 2,3%: mentre nel gioco d’azzardo forse si impegnano più risorse, nascoste o palesi, sia per “favorirlo” sia per combatterlo.
Forse esiste una correlazione? Il precedente Governo aveva dichiarato che i “bonus” sono costati “solo” un miliardo: se si togliessero i bonus anche dai casino online e si impiegassero quelle risorse in ricerca? Questo ci permetterebbe di recuperare diecimila posti di ricercatore ed il miliardo di finanziamenti per la ricerca persi nello scorso 2008. Altro dato che si vuole mettere sul piatto in questa “polemica” che chi scrive sta facendo: sembra che la Germania spenda 300 in ricerca mentre il popolo italico solo 100: ma stranamente questo rapporto si inverte per il gioco d’azzardo! Dunque è proprio una polemica sterile questa? O varrebbe la pena di discuterne? In ogni caso ci si scusa per questa “strana” dissertazione, ma è un valore importante per chi scrive.

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