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Arrivano sempre nella vita quei momenti in cui si decide di dare una svolta e uno di questi potrebbe coincidere con la decisione di iscriversi all’università, per concretizzare Il sogno di diventare professionista in un determinato settore. Si può decidere di laurearsi nella maniera tradizionale, cioè, frequentando le lezioni in presenza, o si può decidere di laurearsi online, ma uno step che accomuna qualsiasi università è la stesura della tesi di laurea.

Certo, l’inizio della carriera universitaria può sembrare un momento poco indicato per parlarne, ma esistono tipi di tesi che devono essere portate avanti per gran parte della durata del corso di studi, pertanto iniziare a pensarci fin da subito non è poi così sbagliato.

Esistono due tipologie di tesi di laurea: la tesi compilativa e la tesi sperimentale. Tutte e due prevedono lo sviluppo di una tematica da trattare e da concordare con il proprio relatore, che prevede un percorso specifico a seconda della tipologia di tesi scelta. In ogni caso, il risultato finale prevede una discussione della tesi di laurea davanti alla Commissione Universitaria che stabilirà il punteggio a conclusione degli studi.

La Tesi Compilativa

Questa tipologia di tesi ha un approccio di natura essenzialmente teorica, prevede la ricerca di numerose fonti bibliografiche inerenti alla tematica trattata, in modo da conoscere in maniera più adeguata gli studi sull’argomento e fornire spunti per andarne a sviluppare di nuovi.

La prima cosa da fare per poter scrivere una tesi di laurea compilativa è quella di scegliere il tema da trattare, in accordo con il proprio docente. È infatti da quest’ultimo che prende avvio la scrittura della tesi, è il proprio relatore che dà spunti di partenza e consigli sulla bibliografia da consultare.

Una volta fatto ciò è bene mettere insieme tutto il materiale e le fonti trovate, iniziando a costruire una scaletta mentale, in modo da poter abbozzare un primo indice. Importantissimo, dopo aver finito la scaletta, è capire qual è l’obiettivo del proprio lavoro, ovvero capire verso quali conclusioni muoversi con lo studio in questione.

A questo punto, iniziate a scrivere la tesi ricordandovi di suddividerla in capitoli, paragrafi e sottoparagrafi. Non dimenticate di inserire tutti i testi che avete consultato in bibliografia e di citare tutte le fonti presenti all’interno dello scritto tramite le note a piè di pagina o riferimenti diretti.

La Tesi Sperimentale

Questa tesi è detta anche di ricerca, è così definita perché il laureando deve avviare una vera e propria ricerca su un certo argomento oggetto della tesi.
Come per la tesi compilativa, si parte sempre da una tipologia di lavoro teorico, ovvero, si vanno a sviscerare gli studi già in essere che trattano quella tematica.

L’obiettivo, però, in questo caso è quello di portare avanti il lavoro in maniera autonoma, arrivando ad ulteriori scoperte, ad un punto di vista innovativo in quell’area. Il lavoro è molto più lungo, perciò possono essere necessari parecchi mesi in più per realizzarla rispetto a una tesi compilativa.
Per una tesi sperimentale ci si avvale di esperimenti, sondaggi e analisi sia di tipo qualitativo che

quantitativo: lo studente deve apportare un proprio contributo allo stato della ricerca, portando a dimostrazione evidenze e dati.
È una tipologia di tesi più diffusa nelle facoltà di ambito tecnico-scientifico, ma ciò non vuol dire che non sia presente in ambito umanistico, soprattutto relativamente a temi di comunicazione e sociologia.