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Raoul Bova

La prima giornata della 60a edizione del Taormina Film Festival è stata arricchita da un ospite d’eccezione, soprattutto per il pubblico femminile: Raoul Bova. Presente per la proiezione dei 40 minuti del docufilm ‘Capitan Ultimo’, di cui Bova è produttore, l’attore ha risposto alle domande di Mario Sesti, Direttore Artistico del Festival siciliano, e si è poi parzialmente concesso alla stampa.

Dopo un breve saluto del regista, Ambrogio Crespi, circa il protagonista del docufilm portato al Festival, Capitan Ultimo, l’attore ha dichiarato: “Capitan Ultimo è un rivoluzionario per difendere la legalità. Non ha mai accettato compromessi. E’ sempre stato un ribelle, soprattutto quando gli ordini non andavano a favore della gente o dei suoi uomini, che lavoravano tante ore senza essere pagati“. Ha continuato Bova: “Spero che il documentario andrà bene perchè i proventi andranno alla Casa Famiglia. Ultimo non si è mai considerato un eroe, ma per me lo è soprattutto per quello che sta facendo adesso per questi ragazzi accolti nella Casa Famiglia“.

Parlando dei progetti che lo vedono impegnato attualmente, Raoul Bova ha svelato la ricca lista di film di cui sarà protagonista nei prossimi mesi, dalla pellicola con Paola Cortellesi al film con i Vanzina, confermando la sua predisposizione a diversificare i generi che lo vedono impegnato, dal comico al drammatico. “Ho girato un film di Alessio Federici, con Luca Argentero, che uscirà ad ottobre. Qui il mio personaggio dopo un incidente torna a 4 anni, iniziando a vedere le cose con gli occhi di un bambino. Una voglia che avevo personalmente, per rivedere le cose con l’entusiasmo di quando ero piccolo. Il mio personaggio poi subisce un’evoluzione, tornando ai 26 anni con una nuova luce negli occhi per guardare la vita senza la maschera che lo offuscava prima“. Ha continuato Bova, raccontando il suo personaggio nel film di Luchetti, un po’ sfigato con le donne, in antitesi con l’immagine nota al grande pubblico: “Non ci so poi fare così tanto con le donne. Non sono mai stato quello che fa la battutina e tutti ridono. Facevo una battuta e non rideva nessuno. Per chiedere a una ragazza di uscire, la prima ragazza, mi ci sono volute due birre“.

A Natale uscirà anche la pellicola con Paola Cortellesi, anche lei ospite del Festival nella giornata di giovedì 19 giugno. “La storia di un gay – che interpreto per la prima volta – che si innamora di una donna che vuole fare l’architetto. Entrambi assumono una maschera, fingendosi diversi dalla loro realtà. Io mi fingo etero, anche nei confronti di mio figlio, lei (la Cortellesi) si finge mascolina, perché professionalmente da donna subisce il peso della predominanza maschile. Ci aiutiamo a vicenda, nasce un amore. Non ci sarà mai il sesso, ma tutto quello che di bello c’è tra un uomo e una donna: la complicità, la solidarietà, ecc.“.

Circa l’esperienza di produttore, Bova non ha voluto parlare, in quanto nata dall’esigenza di portare in scena pellicole di denuncia che altrimenti non sarebbero mai andate in onda, da “Sbirri” al documentario su Capitan Ultimo. Un esperimento per l’attore che risponde allo snobismo del cinema italiano verso il genere documentario, arricchito della potenza di un film per giungere al grande pubblico.

Dopo la conferenza del pomeriggio, Bova si è concesso agli scatti delle fan in delirio e ha rilasciato autografi a pioggia, lasciando invece la stampa delusa. In occasione poi della cerimonia serale al Teatro Antico di Taormina, Bova è giunto in Maserati con la nuova compagna, accolto da un coro di urla e l’immancabile “Sei bellissimo” da parte delle ragazze accorse numerose.

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