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La prima giornata della 60a edizione del Taormina Film Festival ha accolto la bellezza di Isabella Ferrari che, accompagnata da due dei tre figli, ha risposto alle domande di Mario Sesti, Direttore Artistico del Festival, ripercorrendo i suoi film più celebri attraverso miniclip commentate nella prima Tao Class della kermesse, in presenza di giornalisti e studenti.

Isabella Ferrari, con un look casual ma contraddistinto dal graffio delle scarpe rosso fuoco, ha risposto quasi imbarazzata quando si è sottolineato il peso della sua bellezza in molti ruoli da lei interpretati, a partire da quello che l’ha resa nota al grande pubblico quando ancora 18enne nei panni di Selvaggia, in Sapore di mare di Carlo Vanzina.

Non mi sento un’attrice, mi sento più artista“, con queste parole la Ferrari ha richiamato i suoi esordi, quando amava cantare e il cinema non era ancora nelle sue ambizioni. Complice un provino fatto con Gianni Boncompagni, Carlo Vanzina la notò nella sua fresca bellezza di 18enne e la lanciò sul grande schermo con Sapore di mare. “Recitai anche maluccio. Quel film, quel ruolo, quel nome ‘Selvaggia’ ha segnato la mia carriera. I registi poi hanno sempre cercato di mettermi scompigliata. E’ come se i Vanzina abbiano creato il mio look. Hanno dato l’imprinting. Dovrei ringraziarli più spesso per questo“.

Parlando del peso esercitato dalla sua bellezza indiscutibile nei ruoli interpretati, la Ferrari ha asserito: “Ci sono stati dei film che avrei voluto fare ma non ho fatto, perché qualcuno mi ha detto che ero troppo bella. Oppure ci sono stati film che ho fatto in cui ho sentito la prepotenza degli uomini a causa della mia bellezza. Ho imparato a difendermi, usando la mia bellezza interiore per camuffare quella esteriore“.

Ricordando Francesco Nuti, con il quale l’attrice ha avuto una relazione e che l’ha diretta nel film “Willy Signori” e “Vengo da lontano”, commedia romantica di fine anni ’80, la Ferrari ha affermato: “E’ stato di grande ispirazione. L’incidente che ha avuto; il fatto di non averlo più tra i nostri autori è un grande dispiacere. Ritengo che lui, insieme a Troisi, abbia iniziato una commedia sofisticata“. E ha continuato: “Non mi sono solo divertita a girare con lui, mi sono innamorata di lui“.

L’attrice o l’attore sono vittime dello sguardo di un regista“, ha affermato la Ferrari, e ha continuato: “Non vado mai a memoria sul set, mi lascio andare. E lo sguardo del regista per me è fondamentale. Essere sul set è bellissimo, in qualche modo ti dimentichi della tua vita. Non potrei farne a meno“.
Uso la tecnica dell’improvvisazione preparata“, ha svelato l’attrice, “poi è tutto un gioco di alchimie sul set“.

Ci ho tenuto tanto ad essere diretta da Ozpetek. Prima con ‘Saturno contro’ e poi con ‘Un giorno perfetto’. In quest’ultimo ha graffiato la mia bellezza con un personaggio border-line” ha dichiarato la Ferrari in merito alla sua collaborazione con il regista turco. Tornando al suo approccio alla recitazione ha dichiarato: “Nei miei film sperimento, metto la pancia. In questo mi aiuta il fatto di non avere troppa scuola. Più mi dicevano ‘non fare questa cosa’, più la facevo. Non mi sono mai messa a tavolino nel fare un film“.

Invitata a commentare le possibili ragioni dell’empatia che le donne avvertono rispetto alla sua figura di attrice, Isabella Ferrari ha risposto: “Mi fa molto piacere. Il pubblico femminile è quello a cui tengo di più“.

La sera ha visto Isabella Ferrari in abito lungo sul palco del Teatro Antico, premiata con il Cariddi Film Festival. L’attrice ha dichiarato di voler girare un film in Sicilia, a Palermo “città che amo moltissimo“.

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