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Dopo 10 anni di ricerche nella Valle dei Re, il 26 novembre 1922, l’archeologo H. Carter e il suo finanziatore George Herbert V conte di Carnarvon scoprono la tomba del faraone Tutankhamon, il dodicesimo sovrano egiziano della XVIII dinasti egizia, vissuto dal 1341 a.C. al 1323 a.C. . La camera funeraria del sovrano, morto a soli 18 anni, è stata rinvenuta intatta e contiene una collezione di diverse migliaia di oggetti di valore inestimabile tra i quali il sarcofago d’oro massiccio con la mummia.

Ritenuta una delle più grandi scoperte nella storia dell’egittologia, la sua importanza risiede soprattutto nel fatto di essere una delle poche sepolture dell’antico Egitto pervenutaci quasi intatta, l’unica di un Sovrano e, conseguentemente, tra tutte quelle note, la più ricca.

Analisi eseguite nel corso degli anni hanno consentito di appurare che il faraone soffriva di diverse malattie, alcune delle quali ereditarie, ma che nessuna di esse fu la vera causa della morte del giovane faraone. Inoltre, l’esito di tali analisi pubblicate nel febbraio 2010 sulla rivista statunitense JAMA (Journal of the American Medical Association), oltre a chiarire aspetti legati alla genealogia del Re, hanno diagnosticato che questi era affetto dal male di Kohler, a causa del quale era costretto a camminare appoggiandosi ad un bastone o ad altri strumenti creati appositamente per lui.

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