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Sulla pagina Facebook ufficiale di Roberto Saviano, il giornalista e lo scrittore che con il suo Gomorra ha sconvolto l’Italia, è stato pubblicato un post: “L’attentato alla redazione di Charlie Hebdo ha sconvolto il mondo. Ma a breve si tornerà a ignorare quanto la libertà di stampa e di espressione sia quotidianamente minacciata nell’indifferenza totale di media, opinione pubblica e governi. A Parigi matite e penne in aria contro il terrore degli AK47. Voglio metterci la faccia e la mia penna, e spero che insieme a me anche voi possiate alzare la vostra penna, nostra unica arma. La parola che diventa bersaglio più dei parlamenti, più delle caserme. Perché più che nelle istituzioni, è nella parola che risiede ciò che i fondamentalismi, ciò che gli estremismi vogliono colpire.”

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Saviano si espone ancora una volta e difende a spada tratta la libertà di pensiero e parola, la libertà di espressione e di stampa: “Abbiamo dato la libertà d’espressione come diritto scontato, ottenuto una volta per sempre. Non è così. Da questa mattina seguo con angoscia le notizie che arrivano da Parigi: 12 morti e 8 feriti per ora il bilancio delle vittime nell’attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo. Una carneficina durante una riunione di redazione. Hanno ucciso coloro che ogni fondamentalismo e ogni radicalismo temono di più: gli artisti liberi.”

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“Charlie Hebdo raccontava il nostro tempo con la satira, ironizzava sulle religioni, giocava con la sua vitalissima forza sui doppi sensi, sul sesso, sul desiderio. E provava a smontare la triste, seriosa e violenta propaganda del radicalismo religioso. Ma l’Islam fondamentalista per questo li ha condannati a morte. Charlie Hebdo metteva paura al fondamentalismo. L’ironia smonta il proselitismo islamista più d’ogni artiglieria.” La parola e l’uguaglianza fanno paura. La libertà di parola spaventa e contro questa paura è stato diretto l’attentato del commando islamico.

Esempi come Roberto Saviano e i giornalisti di Charlie Hebdo dimostrano come il mondo del nostro tempo è bersaglio di violenza e come l’uomo di oggi, pur cercando la libertà, la limita e la uccide.

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