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21 ottobre 2015. Una data simbolica per i milioni di fan di “Ritorno al futuro”: è il giorno in cui Marty McFly e Doc Brown a bordo della DeLorean DMC-12 atterrano in quello che all’epoca (siamo nel 1989) era il futuro. Un futuro che per noi oggi è il presente. Una data che però ha anche un altro significato. Perché proprio 30 anni orsono (il 3 luglio 1985) usciva in sala il primo capitolo di una trilogia destinata a segnare un’intera generazione di appassionati cinefili.

Diretta da Robert Zemeckis e prodotta da Steven Spielberg, la saga di Ritorno al Futuro ha incassato quasi un miliardo di dollari raccontando il folle esperimento dell’eccentrico e geniale scienziato Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd) e dell’invenzione di quel flusso canalizzatore che gli permetterà di viaggiare avanti e indietro nel tempo a bordo della mitica DeLorean DMC-12, una due porte color argento metallizzato che, raggiunte le “ottantotto miglia all’ora”, si lasciava dietro due scie di fuoco scomparendo dal presente per approdare nella Hill Valley degli anni ’50 o in quella del 2015, o addirittura più indietro nel tempo, fino al 1885. Un avventura in cui verrà catapultato anche il suo giovane amico, lo studente diciassettenne Marty McFly (Michael J. Fox). Nel corso dei tre episodi della saga Marty e Doc viaggiano attraverso diverse epoche e linee temporali sfidando quei paradossi temporali che il loro passaggio spesso finisce per creare, e che il più delle volte devono risolvere per non cambiare il corso della storia.

Una trama semplice ma allo stesso tempo accattivante, nata da un’idea dello sceneggiatore Bob Gale, che di fronte al vecchio annuario del liceo di suo padre immaginò come sarebbe stato conoscerlo in quel periodo. Ed è proprio quello che accade a Marty nel primo capitolo della trilogia. Se qui si partiva dal 1985 per tornare al 1955, nel secondo film invece la destinazione è il 2015, il futuro, quello con macchine volanti, skateboard che sfidano le leggi della gravità, e scarpe Nike auto allaccianti. Per l’ultimo viaggio nel tempo la De Lorean arriva nel Far West americano. Qui, tra inseguimenti degli indiani e duelli d’onore, si conclude una delle saghe più riuscite e più amate della storia del cinema. Un intramontabile cult del passato che resiste al trascorrere del tempo, anche grazie a battute indimenticabili. Dal tormentone di Doc Brown, «Grande Giove!», al non pensare «quadrimensionalmente», fino all’ultima battuta che racchiude la morale dell’intera trilogia. Per celebrare il trentennale e in occasione del “Ritorno al Futuro Day”, Blog di Cultura ha raccolto alcune delle frasi più celebri che abbiamo ascoltato nei tre film della trilogia.

 

“Se i miei calcoli sono esatti, quando questo aggeggio toccherà le 88 miglia orarie ne vedremo delle belle, Marty.”

(Ritorno al futuro Parte 1 – Doc)

“Un momento… un momento Doc. Mi stai dicendo che hai costruito una macchina del tempo… con una DeLorean?”

(Ritorno al futuro Parte 1 – Marty)

“Questo rende possibile viaggiare nel tempo… Il flusso canalizzatore!”

(Ritorno al futuro Parte 1 – Doc)

“Penso che ancora non siete pronti per questa musica. Ma ai vostri figli piacerà.”

(Ritorno al Futuro Parte 1 – Marty)

“Strade? Dove andiamo noi non servono…strade”

(Ritorno al Futuro Parte 2 – Doc)

“Autolacci! Fantastico”

(Ritorno al Futuro Parte 2 – Marty)
https://www.youtube.com/watch?v=28Wa5L-fkkM

“Nessuno può chiamarmi fifone!”

(Ritorno al Futuro Parte 2 – Marty)

“Aspetti un attimo … i Cubs hanno vinto le World Series .. contro i Miami?”

(Ritorno al Futuro Parte 2 – Marty)

“Viaggiare nel tempo è troppo pericoloso. È meglio che mi dedichi a studiare l’altro grande mistero dell’universo… le donne”

(Ritorno al futuro Parte 2 – Doc)

“Grande Giove!”

(Ritorno al futuro Parte 3 – Doc)

“Marty, non stai pensando quadridimensionalmente!”

(Ritorno al futuro Parte 3 – Doc)

“Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete. Perciò createvelo buono”

(Ritorno al futuro Parte 3 – Doc)

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