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Oscar 2015: tutto come previsto? Quasi. Perchè se era da mettere in preventivo il successo di Birdman, forte di nove nomination, in pochi si aspettavano un tale successo: miglior film, regia, sceneggiatura originale e fotografia (Emmanuel Lubezki). Asso pigliatutto, quindi, l’autore messicano, che lascia a bocca praticamente asciutta l’altro favorito nella categoria principale, Boyhood: l’epopea umana di Linklater, la vera delusa della notte del Dolby Theatre, torna a casa con una statuetta relativa solo alla miglior attrice non protagonista, Patricia Arquette.

Altri vincitori della serata sono Grand Budapest Hotel (4 premi, tra cui colonna sonora e scenografia) e Whiplash (montaggio, sonoro e attore non protagonista, J.K. Simmons).

Nessuna sorpresa invece sul versante interpreti principali, dove hanno la meglio i grandi favoriti Eddie Redmayne (per La teoria del tutto) e Julianne Moore (Still Alice).

E se Interstellar di Christopher Nolan si porta a casa il premio per gli effetti speciali, Big Hero 6 quello per film d’animazione e Glory (Selma) è la miglior canzone originale, c’è anche un po’ d’Italia nella notte delle stelle: Milena Canonero vince il suo quarto Oscar per i migliori costumi per Grand Budapest Hotel.

Il tutto accompagnato da una cerimonia agile e dinamica, condotta per la prima volta da Neil Patrick Harris.

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