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Dopo oltre una settimana (dal 16 al 25 ottobre) di proiezioni e star in giro sul red carpet del Parco della Musica, si è conclusa la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. La terza (ed ultima) edizione sotto l’organizzazione di Marco Müller, e la prima a non essere competitiva. I premi, infatti, sono stati assegnati solo ed esclusivamente dal pubblico.

L’accoglienza, come sempre, è stata ottima. D’altronde gli interpreti e gli sceneggiati attesi, da migliaia di romani (e non solo), erano davvero numerosi. Tra gli altri Lily Collins, Sam Claflin, Kevin Costner, Richard Gere, Clive Owen.

Per quanto riguarda i film, invece, il vincitore del Premio BNL del pubblico al miglior film è stato “Trash” di Stephen Daldry, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Andy Mulligan. La trama, basata sulla vita difficile dei ragazzi nelle favelas di Rio de Janeiro (in chiave hollywoodiana, ovviamente), ha convinto il pubblico, che lo ha celebrato con una standing ovation sincera al termine della visione.

“Shier gongmin” di Xu Ang, invece, si è aggiudicato il Premio del Pubblico nella sezione Cinema d’oggi (con una trama che ricorda molto “La parola alla difesa”). I premi delle sezioni Mondo Genre, Cinema Italia (Fiction) e Cinema Italia (Documentario), poi, sono andati rispettivamente a: “Haider” di Vishal Bhardwaj – che ha trionfato sul ben più popolare “Nightcrawlers”- “Fino a qui tutto bene” di Roan Johnson (che ben lascia sperare sulle potenzialità e sul futuro del cinema italiano) e “Looking for Kadija” di Francesco G. Raganato.

Da ricordare, inoltre, c’è Andrea Di Stefano regista di “Escobar: Paradise Lost”, vincitore del Premio TAODUE Camera d’Oro alla migliore opera prima. Oltre alle due menzioni speciali del premio, Laura Hastings-Smith produttrice di “X+Y” di Morgan Matthews e “Last Summer” di Leonardo Guerra Seràgnoli

Il Premio DOC/IT al Migliore Documentario italiano, infine, è andato a “Largo Baracche” di Gaetano Di Vaio con menzione speciale per “Roma Termini” di Bartolomeo Pampaloni.

In conclusione, è stato un festival ricco di ottimi spunti e lavori ben riusciti, con un buon seguito e critiche positive che hanno dato speranza (ma non troppa) ai nostalgici del cinema italiano.
E mentre critica e pubblico, come spesso accade, si discostano totalmente nei giudizi e nella scelta dei vincitori, c’è già chi si chiede quali saranno le novità presenti nel Festival del prossimo anno.

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