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Gabriele Rubini, meglio conosciuto come Chef Rubio, è il noto volto indiscusso di DMAX.
Il 31enne, dopo il successo di Unti e Bisunti, è ora alle prese come giudice e conduttore con I re della griglia.

Chef Rubio, appassionato di viaggi e tatuaggi, è un personaggio molto eclettico. Infatti, oltre ad essere un cuoco famoso è anche un rugbista affermato tanto che, fino al 2011, ha praticato questo sport a livello agonistico.

Rubio si appropria dunque delle vesti di cuoco, rugbista, conduttore, giudice, toy limited edition e addirittura di un “supereroe“.
Dal 10 aprile 2014, infatti, il volto di DMAX appare in Chef Rubio:Foodfighter; una spy story a fumetti all’insegna dell’avventura e del suo talento culinario, che amalgama in modo unico e divertente cucina ed ironia.

Chef Rubio, ci ha gentilmente concesso un’intervista a proposito di questo noto fumetto.

Il 2 novembre hai partecipato alla festa conclusiva del Lucca Comics. Che riscontro hai avuto con gli appassionati dei fumetti?

Rubio: È andata molto bene, era la prima presentazione del fumetto a Lucca. L’affluenza è stata massiccia e attenta, le domande dei curiosi sono state tante. Sono stato lusingato dei vari interventi che ho dovuto fare e delle piacevoli interruzioni, come le foto con le diverse persone.

Che emozione hai provato ad essere lì, in una veste diversa dal solito?

Rubio: Ero quasi come un qualsiasi ragazzo che visitava il Lucca Comics: ho partecipato più come curioso di fumetti, che da protagonista. In fondo ero andato lì anche per conoscere l’ambiente e vedere gli stand, anche se poi i mille impegni non me lo hanno permesso. Ero un comune visitatore, anche perché non c’ero mai stato prima e mi ha fatto molto piacere vedere tutta quella gente.

Come è nata l’idea di Food Fighter? Cosa ha ispirato l’ideatore Giuseppe Di Bernardo?

Rubio: Bhe, per sapere con esattezza come è nata l’idea dovresti chiederlo a lui.
Dopo aver visto la prima puntata di Unti e Bisunti ha pensato “Voglio fare un fumetto su Rubio“, e mi ha chiamato per chiedermi se l’idea mi allettasse ed io ho risposto che, se non fosse stato uno scherzo, mi sarebbe piaciuto molto. Così di mail in mail, di chiamata in chiamata, abbiamo scritto la storia insieme. Io gli ho dato dei paletti, che fossero semplicemente delle indicazioni di massima, su cosa mi sarebbe piaciuto raccontare. Dopo, tutta la sua squadra ha fatto il resto in maniera egregia.

Quindi hai dato qualche dritta allo scrittore Diego Cajelli, senza lasciare molto spazio alla sua fantasia?

Rubio: Ho avuto il piacere di conoscere Diego dopo, a percorso iniziato. Ad ogni modo il grosso l’ha fatto lui. È una persona molto ferrata sia nello svolgere il suo lavoro che sul cibo, ci siamo trovati molto bene.

Cosa ne pensi della tua versione toy, realizzata in edizione limitata dall’artista RX?

Rubio: Mi piace molto, è divertente. RX si è rivelato veramente un talentuoso professionista. Non mi aspettavo che riuscisse a realizzare, in maniera anche un pò caricaturale, alcuni tratti e alcuni dettagli.

Chef Rubio: Food Fighter, si spera nel secondo albo (INTERVISTA)

Ti ritrovi con lo chef del fumetto? Cosa avete in comune?

Rubio: Sì, sì, sì. Ci hanno preso in pieno, facendo anche uscire qualcosa in più rispetto a quello che magari sono riuscito a far passare io attraverso la telecamera.
Lo chef del fumetto è molto combattivo per qualcosa che sta perdendo e per quello che ritiene giusto; questa è una delle diverse caratteristiche che si avvicinano molto a quello che sono veramente.

Ti piaci nella versione un pò eroica, nei disegni di Enza Fontana?

Rubio: Sì, mi è molto piaciuto come mi ha rappresentato Enza Fontana.
Nella storia sono un pò esaltati alcuni caratteri del mio personaggio, che ovviamente devono poi essere evidenziati anche nei disegni, come ad esempio la sicurezza che ha in ogni situazione quando io realmente su alcune cose ci vado in punta di piedi. Poi però quando prendo confidenza sono diretto e sfacciato, proprio come lui.

Sei soddisfatto del successo riscosso da Food Fighter e sai se usciranno nuovi numeri?

Rubio: Non ho ancora chiesto nulla. Già che ci sono, colgo l’occasione per chiedere a Giuseppe come stanno andando le cose e semmai c’è qualcosa in programma. Se sono stati soddisfatti per la grande richiesta e volessero iniziare un eventuale secondo albo o una serie, tornare a collaborare con loro non potrebbe che rendermi felice.
Far diventare le cose nero su bianco, in modo particolare come in un fumetto, mi fa estremamente piacere.

Chef Rubio: Food Fighter, si spera nel secondo albo (INTERVISTA)

La Penelope del fumetto esiste nella realtà?

Rubio: No. O meglio, non esiste con il ruolo di mia fidanzata. Dovevamo decidere il nome dell’amata dello chef del fumetto, così ho proposto il nome di Penelope: un nomignolo che ho dato per scherzo ad una mia carissima amica.

Nel fumetto senti le bugie fiutandole. Anche nella vita reale hai questo superpotere?

Rubio: Diciamo che non è proprio così, però riesco a penetrare in pochi istanti dentro alla persona che ho di fronte. Posso anche sbagliarmi, ma so riconoscere il buono dal cattivo, il paraculo dal giusto, il furbo dall’ingenuo. Ci gioco molto su questa cosa, mi diverte al punto che talvolta fingo di non capire la situazione per poi smascherare la verità.

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